Arrivano nuove segnalazioni intorno ai comportamenti dei Dirigenti Scolastici per quanto concerne la chiamata diretta dei docenti: in un liceo scientifico della città di Asti, il preside ha richiesto una sorta di prova 'concorsuale' a chi aspira a ottenere la cattedra. Il colloquio, infatti, si svolgerebbe alla presenza di una commissione e al candidato per la 'chiamata' dovrebbe esporre brevemente come organizzerebbe una Unità di Apprendimento estratta a sorte tra quelle proposte da una 'commissione' interna. L'avviso, pubblicato sul sito della Scuola 'Francesco Vercelli' di Asti, richiede inoltre anche una comprovata esperienza in altre istituzioni scolastiche del medesimo tipo (liceo scientifico) mediante lettera di referenza, redatta dai dirigenti delle scuole presso le quali si è svolto il servizio, all'interno della quale si sottolinea come il lavoro sia stato svolto in maniera 'positiva'.

Le segnalazioni sulla 'chiamata diretta': perché non è 'legale' la richiesta del preside

Si tratta di una richiesta 'legale' e 'lecita'? Le linee guida del Miur sulla 'chiamata diretta' sottolineano come il colloquio debba servire esclusivamente per illustrare il curriculum vitae e per acquisire informazioni che possano essere utili nella scelta della scuola. Si sottolinea anche che lo stesso Ministero ha emanato delle FAQ molto precise all'interno delle quali si chiarisce che il colloquio non deve prevedere alcuna 'prova' e che non si tratta assolutamente di una sorta di 'procedura concorsuale'. Secondo Orizzonte Scuola, è illecita anche la pretesa di costituire una commissione giudicante, in quanto i docenti non vanno selezionati sulla base delle conoscenze (già attestate) ma sulla base dei titoli.

L'importanza delle segnalazioni sulla 'chiamata diretta'

Fondamentale, allora, è la segnalazione di ogni violazione di regolamento nella 'chiamata diretta': il Miur, evidentemente, non può monitorare ogni singola istituzione scolastica per cui tocca ai docenti denunciare gli eventuali illeciti. Hanno fatto scalpore alcune settimane fa la richiesta di video a figura intera e le domandedi un preside intorno alla possibile maternità di una candidata. Secondo i sindacati, il problema consiste proprio in una normativa che lascia troppi spazi di libertà all'azione dei presidi. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.