In questi mesi estivi sono state approntate una serie di misure che incidono sulla situazione professionale-lavorativa di tutti i lavoratori subordinati e degli iscritti in albi professionali. Un 1° intervento è sicuramente quello contenuto nel recente decreto di riforma delle politiche attive del lavoro, che ha eliminato tutte le distinzioni presenti per chi si trova senza impiego, riconoscendo così a tutti un unico status di disoccupato.

Ecco i regimi lavorativi-fiscali vantaggiosi

Tale nuovo status è accordato anche a chi lavora, previo possesso di alcuni requisiti, e ai lavoratori durante il periodo di preavviso di licenziamento.

Si conserva dunque la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione ed inoltre si ha diritto ad ottenere il nuovo reddito di inclusione, previsto appunto dal Ddl Povertà. Per ottenere lo stato di disoccupazione occorre presentare la Did, ovvero la dichiarazione di disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa, cui seguirà dopo 15 giorni la firma del patto di servizio. Lo stato di inoccupazione non si perde per attività lavorativa il cui compenso annuo è sotto gli 8.000 euro, per co.co.co e dipendenti o 4.800 euro, per lavoratori autonomi o se si sottoscrive un contratto a termine di meno di 6 mesiregimi fiscali e lavorativi vantaggiosi per liberi professionisti.

Dopo che la Corte di Giustizia UE ha decretato che tutte le aziende che vogliano assumere lavoratori subordinati non possono assoggettare l’assunzione al requisito dell’età del candidato, anche per i liberi professionisti ci sono delle novità interessanti.

Infatti chi decide entro il 31 dicembre 2016 di intraprendere un’arte, un’attività di impresa o una professione, può scegliere un regime fiscale molto vantaggioso e ciò grazie agli effetti della legge di Stabilità, che ha appunto introdotto il nuovo regime forfettario. In breve, per i primi 5 anni, è prevista un’aliquota ridotta al 5% invece che del 15%.

L’ambito oggettivo di applicazione riguarda imprenditori individuali, imprese familiari o coniugali, professionisti non associati e artigiani. Devono sussistere però delle condizioni ben precise ovvero che:

  • nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività non sia stato esercitato alcun tipo di professione, arte, o attività di impresa;
  • non è possibile continuare a livello autonomo l’attività prima svolta in qualità di lavoratore dipendente;
  • chi ha prodotto, nell’anno precedente, ricavi sopra il limite previsto per beneficiare del nuovo regime forfettario non può proseguire un’attività di impresa con il nuovo regime.

Ricordiamo che le spese per prestazioni di lavoro non devono superare i 5 mila euro lordi e il costo dei beni mobili strumentali, al lordo degli ammortamenti, non deve essere sopra i 20 mila euro.