E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 25 luglio ed entrerà in vigore il 9 agosto prossimo il decreto infrastrutture che istituisce un fondo di 60 milioni di euro da destinare ad un sussidio affitto per i disoccupati involontari che non riescono a pagare.
Non si tratta di una novità assoluta, in quanto un sussidio per l’affitto era già in vigore dal 2014, ma con il provvedimento che sta per diventare operativo, il limite massimo del contributo viene portato da 8 mila a 12 mila euro.
Chi può richiedere il sussidio affitto
Il nuovo contributo per pagare l’affitto dell’abitazione di residenza può essere richiesto da coloro che, innanzitutto, risultino disoccupati involontari, si trovino cioè nella condizione di aver perso il lavoro a causa del licenziamento o con uno stipendio ridotto a causa di procedure di mobilità, cassa integrazione o sopravvenuta malattia, che ha dato luogo ad una situazione di ‘morosità incolpevole’.
Ai Comuni viene demandato il compito di verificare la sussistenza di tutti i requisiti necessari per poter accedere al sussidio che sono: la cittadinanza italiana o di un paese UE, l’esistenza di un contratto di locazione regolarmente registrato, la residenza nell’alloggio oggetto della richiesta da almeno un anno, un reddito ISEE inferiore a 26 mila euro e l’esistenza di una intimazione di sfratto per morosità.
E’ altresì indispensabile che il richiedente, o uno dei componenti del nucleo familiare, non abbia nelle sue disponibilità, anche solo a titolo di usufrutto, di un immobile adeguato al soddisfacimento delle esigenze abitative della famiglia.
L’importo del sussidio affitti
Il contributo può essere utilizzato per sanare la morosità incolpevole fino ad un limite di 8 mila euro; per pagare i canoni di affitto corrispondenti alle mensilità per le quali il proprietario è disponibile a concedere una proroga dello sfratto, entro il limite massimo di 6 mila euro; per garantire il versamento della cauzione per l’affitto di un nuovo immobile e per il pagamento delle prime mensilità fino al raggiungimento dell’importo massimo del sussidio fissato a 12 mila euro.