Le ultime notizie Pensioni oggi 22 agosto non possono non partire dall'incontro di Ventotene tra Matteo Renzi, Hollande e la Merkel: il premier dovrebbe chiedere maggiore flessibilità sui conti pubblici per permettere che, nella legge di stabilità 2017, vi siano più risorse da investire su una serie di questioni, tra cui la riforma pensioni. Secondo IlGiornale, però, data la situazione dei conti pubblici italiani e la 'crescita zero', è probabile che il governo Renzi riesca a emanare una riforma definita 'timida', concernente, nella sua prima fase, quella di settembre e da inserire nella legge di bilancio, soltanto l'APE e il taglio dell'onerosità delle ricongiunzioni.
A slittare in un secondo momento, sarebbero gli interventi sulle quattordicesime dei pensionati e il famoso bonus per i lavoratori precoci.
Una riforma 'timida': ultime notizie pensioni oggi 22 agosto
Le ultime notizie pensioniparlano di una riforma 'timida' che consisterà, nella sua prima fase, in due interventi. Innanzitutto, il tanto contestato intervento chiamato 'APE', che consiste in un prestito pensionistico che il lavoratore che uscirà anticipatamente mediante questo strumento dovrà restituire nell'arco di vent'anni; il nodo riguarda la doppia penalizzazione, quella per l'anticipo pensionistico e quella connessa agli interessi sul debito: quest'ultima, per i redditi più bassi dovrebbe essere pagata dallo Stato.
Si tratta di una 'riforma' a basso costo, circa 700 milioni di euro, perché a pagare l'anticipo sarebbe il lavoratore stesso. Il secondo intervento previsto per questa fase è quello sulle ricongiunzioni onerose: il costo è di 500 milioni di euro e sembra poter essere sostenibile per le casse dello Stato.
Lavoratori precoci, quattordicesime e altro: ultime notizie pensioni oggi 22 agosto
La seconda fase della riforma pensioniallo studio del governo Renzi dovrebbe slittare nei mesi successivi e non rientrare nella legge di stabilità 2017. È probabile che le discussioni sugli eventuali interventi slittino al 2017. Innanzitutto, il bonus per i lavoratori precoci: l'esecutivo starebbe studiando un 'premio' di 3/4 mesi di contribuzione per ogni anno in cui si è lavorato prima del compimento della maggiore età; si tratta, secondo quanto riportato da IlMessaggero, di una delle misure più 'costose' dell'intera riforma pensioni.
A slittare, sarebbe comunque anche il progetto di estensione della quattordicesima per i pensionati: il costo previsto per questa misura, secondo IlGiornale, è di 800 milioni di euro, anche se il calcolo è difficile da farsi in quanto non è chiaro a quale platea sarebbe rivolta. Insomma, questo mese di agosto sembra essere decisivo per le pensioni, mentre si attende il prossimo incontro con i sindacati. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.