Una notizia di quelle che molti docenti attendevano da più di un anno. Dopo il ricorso di una insegnante della scuola primaria, avverso al suo trasferimento coatto nelle regioni del nord d’Italia, la stessa, con sorpresa, apprende la decisione del Giudice di sospendere in maniera cautelativa il suo provvedimento di trasferimento. Tutto da rifare, insomma! In attesa che venga conosciuto ed accertato il funzionamento del famigerato algoritmo predisposto dal Miur.

Una bufala? No, pura verità: qualcosa comincia a muoversi sul versante della trasparenza

La notizia ha tutta l’aria di essere una bufala ma a darne notizia è l’edizione di giorno 3 settembre 2016 de ‘Il Mattino’ di Napoli, noto quotidiano partenopeo, famoso per la sua meticolosa e precisa attendibilità. Infatti, a quanto pare un Giudice salernitano, Ippolita Laudati, ha emanato, in queste ore, all’Ufficio Scolastico provinciale di Salerno, un’ordinanza di sospensione immediata con i relativi effetti del decreto di trasferimento della docente ricorrente.

Non è sensazionalismo:èbuon senso e voglia di giustizia per migliaia di insegnanti costretti a spostarsi freneticamente in lungo e in largo per le località più disparate e sconosciute d’Italia.

Intanto, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico interessato precisa di essere in fervida attesa di conoscere e di leggere i motivi che hanno spinto il Giudice verso questa decisione e dichiara: ‘… Si tratta senza dubbio di una decisione importante che voglio conoscere’.

Dopo il fallimento delle cure palliative in relazione alle tardive proposte di conciliazione messe in atto dal Miur (alcune proposte sono giunte il 31/08, le cui nuove destinazioni riguardavano località dislocate a poche decine di chilometri dalla sede di titolarità), per molti insegnanti le decisioni dei Giudici rappresentano davvero l’ultima spiaggia per scongiurare i tanti errori perpetrati in questi giorni dal congegno informatico ministeriale.

Tale speranza non si ferma neanche di fronte i dilaganti ritardi degli esiti delle istanze di utilizzazioni e di assegnazioni provvisorie, presentate nelle settimane scorse dagli insegnanti suddetti (dal 18 agosto al 28 agosto).

Uno schiaffo al Governo: 'Non si combatte così la supplentite cronica'

Dopo questa clamorosa pronuncia del Giudice (non del tutto definitiva), la docente non sarà costretta a trasferirsi nella sede assegnata dal famigerato algoritmo del Miur, in barba alla caparbietà di questo Governo, sempre più convinto che l’unico modo per sconfiggere la ‘supplentite cronica’ fosse, appunto, spalmare in tutta Italia insegnanti ultra cinquantenni, con alle spalle i propri affetti e qualche mutuo da estinguere.

Se volete rimanere aggiornati su altre notizieche riguardanola scuola, vi invitiamo a 'seguire' l'autore dell'articolo.