Sappiamo bene come le operazioni di mobilità, sin dai primi ritardi (e dai primi errori) nei movimenti della Scuola dell'infanzia e primaria, abbiano generato un mare di polemiche e di contestazioni, sfociate poi nei numerosi tentativi di conciliazione presentati dai docenti.

Si grida allo scandalo anche per quanto riguarda la gestione delle conciliazioni, in quanto il Ministero dell'istruzione non offre particolari spiegazioni. Non è certamente una novità quella relativa alla carenza di trasparenza nelle procedure ministeriali, ma il segretario generale dell'Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo, ritiene che si siano superati i limiti del tollerabile.

Ultime news scuola, giovedì 8 settembre 2016: conciliazioni mobilità docenti nel segreto più assoluto?

'I dirigenti degli Uffici Scolastici territoriali hanno posto un veto sugli elenchi dei tentativi di conciliazione in corso - ha dichiarato il segretario dell'Unione Generale del Lavoro - e non è possibile avere spiegazioni in merito, nemmeno in seguito a sollecitazioni scritte'.

Così, a tutti quei docenti che vorrebbero sapere qualcosa in più in merito al loro tentativo di conciliazione, le porte restano chiuse. Gli interrogativi che esigono una risposta da parte dell'amministrazione centrale sono diversi e tutti ugualmente importanti. Per esempio, una domanda che sorge spontanea è: 'perchè inizialmente sono stato mandato a lavorare lontano dal mio luogo di residenza mentre altri colleghi, con punteggi più bassi del mio, sono rimasti vicino a casa?'.

Oppure, 'perchè non posso verificare le liste di attesa ed eventuali altri posti residui disponibili?'.

Mobilità docenti e conciliazioni ultime notizie: Miur non offre spiegazioni

L'unica risposta che viene data al docente è quella relativa all'esito finale della procedura di conciliazione, con l'indicazione della sede alternativa.

Passo e chiudo, senza altre spiegazioni, alla faccia della trasparenza e della chiarezza nelle informazioni.Anche i sindacati si sono lamentati, nei giorni scorsi, per questo inspiegabile atteggiamento tenuto nei confronti dei docenti che hanno presentato la loro domanda di conciliazione. In molti casi, poi, il nuovo ambito alternativo proposto al docente non cambiava di molto la sua situazione: che differenza fa per un insegnante del Sud prendere servizio ad Alessandria piuttosto che a Parma?Nessuna spiegazione, niente di niente. Lo slogan del Miur, ultimamente, sembra essere questo: 'Meno il docente sa e meglio è'.