La ministra dell'istruzione, Stefania Giannini, è stata duramente contestata ieri a Salerno, in occasione della sua presenza all'evento 'Panorama d'Italia': una quarantina di manifestanti, tra docenti e studenti, hanno vivacemente protestato contro la riforma della Buona Scuola.

Come riferito dall'agenzia di informazione Ansa e dal sito specializzato Tecnica della Scuola, il gruppo di contestatori ha esposto diversi striscioni, tra i quali spiccava un eloquente 'Giannini, Salerno non ti vuole': 'Faremo la nostra battaglia in ogni città - ha dichiarato Cristiana Cataldo, insegnante, sottolineando come la loro presenza si farà sempre sentire contro tutto ciò che non va bene.

Ultime news scuola, 8 settembre: Giannini contestata a Salerno 'Anche i docenti di ruolo rischiano'

Anche Teresa Vicidomini del gruppo di lavoro Cobas Scuola Napoli ritiene che la situazione stia degenerando: 'Nessuno si salva, ormai anche i docenti di ruolo da molti anni rischiano, in quanto i dirigenti scolastici hanno libertà di scelta'.

Il ministro Giannini ha evitato di replicare agli slogan e alle contestazioni, proseguendo a parlare con i giornalisti degli obiettivi del governo. 'La legge sta cominciando a mostrare i suoi frutti concreti - le parole del ministro - dal piano nazionale della scuola digitale all'alternanza scuola-lavoro', non trascurando poi l'aspetto riguardante la valutazione delle scuole.

'Tutti processi molto importanti che ci stanno portando in Europa'.

Mobilità docenti ultime notizie: Giannini 'Se necessario, Miur farà altri aggiustamenti'

L'onorevole, però, non può 'dribblare' lo scottante argomento riguardante la mobilità. 'Vedremo se ci sarà la necessità di operare qualche altro aggiustamento oltre a quelli già fatti, mi sembra con ottimi risultati' ha sottolineato il ministro, ricordando che il piano straordinario di mobilità ha offerto la possibilità ad oltre 200.000 docenti di ritornare vicino a casa.

Poi, naturalmente occorre ricordare che 'il 67 per cento dei posti disponibili lo troviamo a nord di Roma mentre, di contro, l'ottanta per cento dei docenti italiani è originario delle regioni che si trovano a sud di Roma, parlo soprattutto dei nuovi assunti' ha specificato il ministro Giannini, ribadendo come non sia possibile ribaltare la geografia.

In ogni caso, l'impressione è che il Miur si stia rendendo conto che la questione legata alla mobilità non è da ritenersi affatto chiusa, anzi. All'orizzonte si profila un'altra battaglia che, purtroppo, si svolgerà soprattutto nelle aule di molti tribunali d'Italia.