Un inizio di anno scolastico 2016/7 particolarmente turbolento quello che sta vivendo il personale docente, alle prese con i problemi derivanti dalla mobilità e dai ritardi nelle assegnazioni provvisorie. C'è un'altra questione, però, che rischia di creare ancora più scompiglio all'interno della scuole, ovvero la questione dell'organico dell'autonomia: secondo quanto ribadito dalla nota Miur N. 2852 del 5 settembre scorso (istruzione.it/allegati/2016/prot2852_16.pdf), l'organico di diritto e quello di fatto andranno a conglobarsi in un 'organicone' dell'autonomia, cancellando, in pratica, quella distinzione tra docenti curricolari e docenti del potenziamento.

Ultime news scuola, giovedì 8 settembre 2016: nota Miur sull'organico dell'autonomia

A questo proposito, Unicobas ha denunciato ciò che sta avvenendo in diverse scuole dove si sta procedendo verso una gestione 'flessibile' dell'organico. L'avvertimento che viene dato ai docenti di ruolo assunti prima dell'avvento della Buona Scuola riguarda, soprattutto, la perdita della titolarità di sede: infatti, questa sarebbe la conseguenza se un docente decidesse di accettare uno spostamento sul 'potenziamento'. Il sindacato sottolinea quanto scritto nella stessa legge 107(comma 5) dove è previsto il mantenimento della titolarità di sede per i docenti assunti ante Buona Scuola a meno che non partecipino volontariamente alla mobilità o perchè perdenti posto.

Organico dell'autonomia, Unicobas: i 'vecchi' non accettino di essere spostati sul potenziamento

Stefano D'Errico, segretario nazionale Unicobas, ha evidenziato questa contraddizione tra quanto contenuto nella legge 107 (netta distinzione dello stato giuridico dei docenti a seconda della fase in cui sono stati assunti) e quanto indicato, invece, dalla nuova nota Miur in cui si parla di un organico dell'autonomia all'interno del quale tutti i docenti finirebbero per perdere la titolarità di sede.

Unicobas, dunque, vuole lanciare un appello rivolto a tutti i docenti titolari a non dare la propria disponibilità allo spostamento sul 'potenziamento' e a fare ricorso nel caso in cui la sottrazione di ore alle cattedre venisse disposta d'ufficio: nemmeno una decisione unanime del collegio dei docenti può obbligare un docente a questa soluzione che, tra l'altro, inquinerebbe anche il principio basilare della continuità didattica.