Le ultimissime novità sulla riforma pensioni 2017 e sui lavoratori precoci giungono dalla nota diffusa dalla Spi-Cgil in cui si rendonopubbliche le prossime date di confronto col Governo e da un'intervista esclusiva che ci ha rilasciato Roberto Occhiodoro, amministratore del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Nella nota vengono specificati i punti chei sindacati intendono portare all'attenzione del Governo, tra questi il delicato tema precoci e ricongiunzioni onerose.I tavoli tecnici di confronto saranno il 6-7 settembre, mentre il tavolo politico col Governo sarà il 12 settembre.

Occhiodoro, che parteciperà al prossimo incontro con Nannicini, tra il 9 ed il 15 settembre,ci anticipa gli argomenti che saranno irrinunciabili in sede di confronto. Le sue parole.

Pensioni 2017 e quota 41: i precoci non mollano

-Abbiamo letto dal post pubblicato su Facebook che il vostro prossimo incontro col Governo Renzi sarà indicativamente fissato tra il9 ed il 15 settembre, dunque con buona probabilità si terrà dopo il tavolo politico fissato tra Governo e i sindacati. Avreste preferito interloquire prima con Nannicini o vi siete dati una spiegazione a questa data?

E' stato lo stesso Governo a dirci che il nostro incontro sarebbe avvenuto dopo quello con i sindacati. Per noi non fa alcuna differenza: non so se per il Governo invece si.

I nostri punti rimangono fissi a prescindere da come andranno i lavori con il sindacato.

- Si legge sui giornali e dalle ultime indiscrezioni emerse che la quota 41 pare essere ormai tramontata, mentre si fa largotrale misure per la riforma Pensioni 2017oltre all'APE anche il bonus precoci. Cosa cercherete di ottenere dunque dall'incontro? Un bonus maggiore per i precoci 'veri ' o proseguirete nella vostra battaglia verso la 'Quota 41'?

Noi abbiamo iniziato la nostra lotta sulla parola d'ordine 41 per tutti e quella porteremo avanti e su questa nostra richiesta già fatta nel nostro primo incontro aspettiamo una risposta dal Governo.

Le indiscrezioni giornalistiche preferiamo non commentarle: le dovute considerazioni le faremo quando avremo avuto le risposte sui punti di cui parlavo prima. E comunque noi non ci arrendiamo: crediamo fermamente che la nostra richiesta sui 41 sia non solo giusta, ma anche economicamente sostenibile e lo dimostreremo; inoltre visti gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile siamo ancor più determinati nella nostra richiesta: fuori un anziano dentro un giovane.

Altro che fertility day della Lorenzin: ci chiediamo e chiederemo al governo come si fa a pensare che i giovani possano mettere al mondo figli quando la disoccupazione giovanile è vicinissima al 40%.