Il Premier Renzi esce allo scoperto sulle Pensioni ed annuncia durante la trasmissione televisiva Porta a Porta quali saranno le misure che verranno inserite all'interno della Legge di Stabilità 2017 in merito alla riforma previdenziale. Sulla base delle dichiarazioni rilasciate e delle premesse già conosciute, la riforma del settore si troverà ad agire su due diversi ambiti: da un lato troviamo i pensionamenti anticipati e la flessibilità previdenziale, dall'altro lato le pensioni minime.

Al riguardo, le aspettative dei lavoratori e dei pensionati in merito a queste tematiche restano elevate mentre il referendum costituzionale di novembre è ormai dietro l'angolo. Larga parte del suo esito dipenderà anche da come l'opinione pubblica giudicherà l'intervento del Governo sul welfare, visto che una correzione alla Manovra Fornero è chiesta a gran voce ormai dal lontano 2011. Ma entriamo nel merito dei dettagli forniti dal Premier a partire proprio dalle misure di anticipo pensionistico e di flessibilità nell'acceso all'Inps.

Riforma pensioni, l'APE sarà una sorta di scivolo per agevolare i lavoratori in età avanzata

Per quanto concerne il tema dell'anticipo pensionistico (conosciuto anche come APE), il Premier Renzi ha spiegato di voler "dare una mano a chi vuole andare in pensione e gli mancano due o tre anni". Si tratterà quindi di una specie di scivolo, che consentirà a "tutti quelli che stanno tre anni prima della pensione" di prendere una decisione autonoma in merito all'uscita dal lavoro. Secondo il Premier, con il meccanismo di funzionamento allo studio "loro non tirano fuori una lira. Rinunciano ad una quota di 20 o 30 € e vanno in pensione un anno prima".

Per coloro invece a cui mancano 3 anni dalla data di quiescenza, ci sarà la possibilità comunque di entrare nelle tutele dell'Inps, a patto però di "rinunciare ad una quota della pensione". 

Pensioni minime: arriva un nuovo intervento, ma sarà legato al riccometro

Per quanto riguarda chi in pensione c'è già, ma possiede redditi bassi, il Premier ha annunciato un nuovo intervento sugli assegni bassi dopo quello già approvato in favore dei lavoratori con il bonus da 80 euro. "Quest'anno faremo un intervento per chi prende poco di pensione e sarà nella legge di stabilità 2017" ha spiegato il Presidente del Consiglio, sottolineando che in questo modo si cercherà di mettere più soldi nelle tasche di chi prende poco.

Il provvedimento non sarà però generalizzato, ma verrà indirizzato verso coloro che dimostrano di avere maggiori difficoltà. "Chi prende due pensioni, non lì prenderà" spiega Renzi, che sottolinea come valga il totale degli assegni percepiti. Si tratta di un provvedimenti simile a quello già deciso dal Governo Prodi negli scorsi anni, che aveva garantito "una sorta di quattordicesima per chi prende meno di 750 € al mese", intascando circa 50 € in più. L'ipotesi è quella di legare la maturazione del beneficio a precisi parametri patrimoniali e reddituali, tramite l'utilizzo dell'ISEE.

E voi, cosa pensate delle ultime dichiarazioni che vi abbiamo riportato? Fateci conoscere la vostra opinione al riguardo tramite l'aggiunta di un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sul comparto previdenziale vi ricordiamo di utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.