Arriva un nuovo colpo di scena in merito ai prossimi interventi di riforma da attuare nel comparto previdenziale. Mentre si avviano i nuovi confronti programmati per settembre tra sindacati ed esponenti del Ministero del Lavoro, dal Corriere della Sera si diffonde l'ennesimo possibile cambiamento di paradigma:l'introduzione di una diversamisura di sostegno ai redditi minimi. Il Premier Renzi starebbe infatti valutando la possibilità di ritoccare al rialzo gli assegni da 500 euro, andando peròin una direzione diversa rispetto alle opzionicorrettivefinoradiscusse con leparti sociali.Un'idea che rischia di sparigliare le carte in essere e di far ripartire da capo ilconfronto con la piattaforma sindacale.

Tutto questo mentre il tempo stringe, visto che si dovrebbe trovare un accordo definitivo per i provvedimenti di riforma della previdenza entro la fine del mese, in modo da poterli inserire nella bozza della prossima Legge di Stabilità.

Riforma pensioni: gli interventi giàin programma su 14ma mensilità e no tax area

Stante la situazione, appare chiaro che una simile iniziativa potrebbe contribuire a complicare ulteriormente la discussione in corso sul capitolo previdenziale. Le proposte pregresse erano concentrate su due diverse misurein favore dei pensionati con redditi bassi. Da un lato si puntava ad innalzare la c.d. no tax area, in modo da paragonarla a quella dei lavoratori dipendenti. Dall'altro lato si pensava di aumentare la plateadei percettori della 14ma mensilità (al momento garantita solo per coloro che percepiscono un assegno inferiore alle 750 euro al mese).

Pensioni minime: verso l'applicazione del riccometro?

Per capire se con l'innalzamento delle Pensioni minime si aprirà un nuovo capitolo nel confronto tra Governo e sindacati bisognerà comunque attendere i prossimi incontri tra le parti. Resta però da rilevare che la proposta sostenuta dal Premier non potrà essere applicatain via generalizzata.

A legare la possibile maturazione del beneficio dovrebbe infatti esserci il limite dell'applicazione di unriccometro, tradotto nella pratica conil ricorsoal certificato Isee. Secondo questo scenario, il Governo potrebbe limitare la platea dei beneficiari, valutando quindi non solo l'importo dell'assegno finora percepito ma anche la situazione patrimoniale complessiva del pensionato.

Un criterio di selezionein grado di bilanciareal ribassoil numero dei potenziali fruitori della misura e contemporaneamente destinato a porre un freno anche all'ammontare delle coperture finanziarie necessarieper poter garantire il via libera al provvedimento. Resta comunque la perplessità di molti verso un cambio di programma così repentino, mentre il tempo rimasto prima dell'avvio delle discussioni parlamentari sulla manovra di fine anno sembra ormai giungere al termine.

E voi, cosa pensate in merito a questa nuova ipotesi di intervento sulle pensioni minime? Fateci conoscere la vostra opinione al riguardo tramite l'aggiunta di un nuovo commento, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulla previdenza vi ricordiamo la possibilità di usare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.