Si dovrà attendere la prossima settimana per conoscere le proposte definitive del governo sulla riforma Pensioni e per conoscere soprattutto l'entità delle risorse che l'esecutivo intende stanziare nella legge di bilancio per affrontare la questione previdenziale e superare, in particolare, le rigidità della legge Fornero. Anticipo pensionistico, bonus quattordicesima pensioni basse, equiparazione no tax area pensionati, "prepensionamento" lavoratori precoci, ricongiunzioni gratuite, tutele lavori usuranti: questi i titoli della riforma pensioni che intende varare il governo, anche se su tutte le misure si spera in un accordo con i sindacati a conclusione del tavolo di confronto del 27 settembre.

Ma si attendono nel fattempo anche risposte sulla possibile proroga fino al 2018 dell'opzione donna.

Dall'Anticipo pensionistico alla Quota 41: governo e sindacati cercano un accordo

Ormai certa l'Ape, anche in versione social. Anticipo pensionistico a partire da 63 anni, con penalizzazione diverse per chi sceglie la pensione anticipata prima, penalizzazioni che possono superare anche il 5% l'anno. L'Ape social, invecem per i lavoratori in difficoltà, per quelli che assistono familiari disabili, per persone impegnati in lavori faticosi: per loro l'uscita anticipata sarà a costo zero. Per la misura dell'Anticipo pensionistico, secondo le ultime notizie che trapelano da Palazzo Chigi e vengono rilanciate dall'Ansa, dovrebbero essere disponibili quasi 500milioni di euro per l'anno 2017.

Confermato anche il provvedimento per il bonus quattordicesima sulle pensioni basse. La platea dei beneficiari dovrebbe estendersi di poco più di 1,1 milioni di pensionati, secondo quanto riporta l'Ansa. Il bonus quattordicesima costerebbe allo Stato tra i 336 euro per chi ha meno di quindici anni di anzianità contributiva e 504 per chi ha oltre venticinque anni di carriera lavorativa.

Per equiparare la no tax area pensionati con quella dei lavoratori dipendenti a 8.000 euro il governo sarebbe pronto a stanziare quasi 250 milioni di euro cancellandola distinzione attualmente presente tra under e over 75. Difficile ancora da risolvere, almeno per il governo, la questione dei lavoratori precoci. Ancora incerta la soluzione quota 41 per tutti senza se e senza ma.

Sembra farsi strada l'ipotesi di avvantaggiare per l'uscita anticipata solo i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima dei 16 anni. L'esecutivo punta inoltre a rendere gratuite le ricongiunzioni che attualmente sono onerose, questo provvedimento costerebbe quasi 100milioni di euro. Verrà anche semplificata l'uscita dal lavoro delle persone impegnate in mansioni usuranti e verranno allargate le maglie per l'accesso a questa categorie considerando tra i lavori usuranti anche nuove tipologie di lavoro: in tutto questa misura dovrebbe costare 100milioni di euro. Queste le ultime notizie che trapelano da Palazzo Chigi sulla riforma pensioni in attesa del nuovo incontro con i sindacati.