Si è ormai addentrato nella fase più delicata il dibattito sindacale e politico sulla riforma Pensioni sulla quale sta lavorando il governo che durante l'incontro con le organizzazioni sindacali del 27 settembre, salvo ulteriori clamorosi rinvii, dovrebbe illustrare le proposte definitive e indicare l'entità delle risorse disponibili per l'Anticipo pensionistico (Ape) ma anche le soluzioni per gli esodati e i precoci, probabilmente l'esecutivo fornirà i dati del contatore di opzione donna per valutare la possibile proroga del sistema sperimentale per la pensione anticipata delle lavoratrici fino al 2018.
Pensioni: Damiano chiede misure per esodati, precoci e opzione donna
Intanto, c'è da dire che ieri si è parlato dell'ipotesi che il confronto del 27 settembre possa concludersi con un verbale di riunione in modo che i sindacati possano fare i loro distinguo sulle soluzioni adottate, perché alcune potrebbero essere convincenti e condivise altre inadatte e respinte dalle organizzazioni sindacali. A pensarla allo stesso modo c'è anche la minoranza del Pd che continua a incalzare il premier Matteo Renzi sull'agenda sociale ritenuta prioritaria. "Mi auguro che l'incontro tra Governo e sindacati del 27 settembre - ha detto oggi il presidente della commissione Lavoro della Camera - si concluda con la più larga convergenza possibile e - ha sottolineato Cesare Damiano - con un testo scritto: verbale, accordo, protocollo o dichiarazione che sia".
Un "testo scritto" che rimanga agli atti è considerato "indispensabile" dai sindacati e anche da Damiano "non solo perché scripta manent, ma anche perché senza un testo - ha aggiunto il parlamentare della minoranza dem - sarebbe impossibile una corretta trascrizione legislativa dei punti di accordo e crescerebbero - ha evidenziato l'ex sindacalista ed ex ministro del Lavoro - i margini di arbitrio e le possibili interpretazioni".
Confronto governo-sindacati sulle pensioni: 'Mettere tutto a verbale'
Mentre continua a ritenere decisiva la soluzione quota 41 per i lavoratori precoci e mentre attende di conoscere i numeri del contatore ad hoc per vedere se ci siano margini di proroga fino al 2018 dell'opzione donna, Damiano, sulla riforma pensioni, ritiene si stiano "delineando - ha detto - alcuni risultati interessanti e alcune criticità".
Tra le criticità il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio indica "le penalizzazioni fino al 7 percento all'anno - ha spiegato - per chi non rientra nell'Ape Social, i lavoratori precoci che non possono avere - ha aggiunto l'autore del ddl per la formula quota 41 - una soluzione simbolica e gli esodati per i quali, con l'ottava salvaguardia - ha sottolineato Damiano - dobbiamo garantire una soluzione definitiva". Tutt'altro che chiusa, quindi, la partita politica e sindacale sulla riforma pensioni, anche se va ammesso che rispetto a due anni fa qualche passo avanti è stato fatto, ma ora si aspettano i provvedimenti concreti.