Il sito specializzato Tecnica della Scuola ha intervistato Marina Boscaino, in merito al delicato momento che sta attraversando la scuola pubblica italiana, soprattutto per l'attuazione della legge 107.
'Siamo di fronte ad un bivio' ha sottolineato la professoressa 'perchè o i docenti decidono di abbassare definitivamente il capo (come minacciano di fare) di fronte all'arbitrio, nonchè alla distruzione di un modello di civiltà oppure comprendono che sia necessaria una sterzata di dignità, orgoglio e passione, e naturalmente questa è la mia speranza.'
Ultime news scuola, domenica 25 settembre 2016: 'Docenti, siamo di fronte ad un bivio'
Marina Boscaino ritiene che questa sia l'aria che si respira oggi nelle scuole, soprattutto perchè i dirigenti scolastici stanno cercando di mettere in atto una divisione: si vuole, di fatto, isolare i cosiddetti 'docenti contrastivi' per evitare che questi ultimi possano nuocere alla maggioranza 'acquiescente e/o silenziosa'.
Naturalmente, a farne le spese di tutta questa situazione saranno gli studenti.
In merito alla raccolta delle firme per i quattro quesiti referendari contro alcune parti della legge 107, Marina Boscaino sostiene che il numero delle firme potrebbe non risultare sufficiente a garantire il via libera alla consultazione da parte della Corte di Cassazione. In ogni caso, si è trattato di un'importante mobilitazione politico-culturale che ha prodotto una sensibilizzazione dei cittadini in merito ai problemi della scuola pubblica italiana e alla grave influenza autoritaria che sta esercitando la Buona Scuola renziana.
Referendum contro legge 107: raccolta firme, 'la sorpresa più negativa è venuta proprio dai docenti'
Quello che è ancora più importante rimarcare è il rinnovato spirito unitario che si è creato durante la campagna referendaria anche se Marina Boscaino sottolinea che proprio gli insegnanti hanno rappresentato la 'sorpresa più negativa', tenendo presente che il rapporto tra il numero di firme apposte dai docenti e il totale delle firme stesse, è una 'percentuale scarsa'.
'Bisogna interrogarsi seriamente sulle cause di questa reazione' ha ribadito la professoressa, anche se 'abbiamo subito di fronte a noi un'altra importante occasione', quella rappresentata dal NO alla 'deforma costituzionale' che, di fatto, rilancia anche il NO alla legge 107. La scuola democratica, in questo senso, ha il dovere e l'obbligo etico-politico di prendere parte alla campagna referendaria, 'curvando il NO alla riforma costituzionale verso le questioni riguardanti la scuola'.