A giudicare dalle 'tranquillizzanti' dichiarazioni del ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, e del sottosegretario Davide Faraone, gli errori commessi dall'algoritmo ministeriale in relazione al piano straordinario mobilità 2016/2017 sarebbero irrisori soprattutto tenendo conto, come più volte ribadito dai vertici del Miur, che si è trattato di un'operazione 'mastodontica' nelle dimensioni, visto che ha coinvolto 207mila docenti.
Ultime news scuola, giovedì 15 settembre 2016: Uil Scuola 'Giannini, Faraone, macchè errori fisiologici!'
Non è affatto d'accordo la Uil Scuola che, analizzando l'esito finale dei trasferimenti, ha riscontrato numeri ben diversi, per i quali occorrono fare delle importanti precisazioni.
All'interno di un comunicato pubblicato dal sindacato si sottolinea come un docente su quattro abbia chiesto il trasferimento: a fronte degli oltre 800mila insegnanti, sono state presentate 207mila domande. C'è da sottolineare, però, che la metà di essi, ovvero 110.000 docenti circa, sono stati trasferiti con l'algoritmo sbagliato su altra provincia.
Mentre il ministro, però, parla del 2,5 per cento di errori su 207mila domande, occorre sottolineare come la maggior parte di questi errori riguardino gli insegnanti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado visto che il 16,7 per cento di loro (sono trentamila circa coloro che hanno presentato domanda) si trova sicuramente nel posto sbagliato.
Mobilità docenti ultime notizie: Uil Scuola 'Quasi 2 maestre su 10 hanno avuto sede sbagliata'
Quindi, come sottolineato dal segretario generale Uil Scuola, Pino Turi, la percentuale del 2,5 per cento non è quella che si riferisce al totale: in pratica su 30mila domande, si sono riscontrati ben 5000 errori. Di fronte a questi dati e a queste cifre, non è più possibile parlare di errori 'fisiologici' visto che 'quasi' due maestre su dieci hanno ricevuto una sede sbagliata.Ecco perchè, secondo Uil Scuola, di fronte ad una situazione come questa, le istituzioni dovrebbero seriamente considerare la richiesta di un rifacimento delle operazioni di mobilità.