"La mobilitazione parlamentare e sociale continuerà per ottenere l'obiettivo previsto dalla legge", lo ha spiegato il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano a margine dei lavori che si stanno svolgendo sulle misure che andrebbero a modificare seppure parzialmente l'attuale normativa previdenziale.
Intervenire su esodati e opzione donna
Si tratta dell'anticipo pensionistico promosso dal Premier Matteo Renzi e sul provvedimento riguardante i lavoratori precoci sui quali l'ex ministro del Lavoro sembra soddisfatto anche se, a suo parere ci sarebbero ancora molti punti da chiarire.
L'ottava e definitiva misura di salvaguardia, per esempio, sarebbe un altro passo da compiere al fine di garantire una copertura previdenziale ai restanti 32 mila lavoratori rimasti esclusi dalle precedenti clausole di tutela. "Nella legge di Bilancio c'è l'ottava salvaguardia degli esodati. Valuteremo la soluzione adottata, che ci pare che tenga conto delle nostre osservazioni e che consenta di salvaguardare oltre 25 mila lavoratori. L'importante è che si tratti di una soluzione definitiva", ha commentato lo stesso Damiano.
Da rivedere, anche la proroga del regime sperimentale donna che consentirebbe alle lavoratrici di lasciare anticipatamente il lavoro al raggiungimento dei 57 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi accettando il ricalcolo con il metodo contributivo sull'assegno previdenziale.
Damiano plaude il Governo
Il deputato del Partito Democratico avrebbe chiesto inoltre, alcune modifiche sulla Ape social che riguarderebbero in particolar modo il riconoscimento degli anni di Naspi e di disoccupazione dei lavoratori appartenenti al settore edile in modo da facilitare il raggiungimento dei requisiti minimi richiesti per il pensionamento.
Sono queste le misure sulla quale si sta tuttora concentrando la minoranza Dem. Resta comunque il fatto che la strategia adottata dall'esecutivo ha riscosso un enorme apprezzamento da parte delle forze politiche. Lo stesso Damiano, infatti, ha dimostrato tutta la sua ammirazione sull'innalzamento dei fondi fino a 7 miliardi di euro anche se, consapevole che le risorse previste dalla Legge di Stabilità potrebbero non bastare per modificare tutte le norme in materia previdenziale.