Continua a far discutere la riforma Pensioni 2017. Le ultime novità arrivano da Bologna, dove uno scatenato Maurizio Landini attacca a testa bassa il premier Matteo Renzi su tutti i fronti, dal referendum alla legge elettorale fino al prestito bancario da sottoscrivere per 20 anni al momento dell'accesso alla pensione anticipata. Nel corso di una iniziativa per il No al referendum, il segretario generale della Fiom non rivolto parole di elogio per la nuova riforma previdenziale. Nonostante, è bene ricordarlo, il verbale siglato da governo e sindacati a fine settembre.

Compresa la Cgil.

Landini e il 'genio di Firenze'

Già in passato Landini aveva criticato l'ipotesi del prestito bancario unito alla richiesta di uscire qualche anno prima dal mondo del lavoro. Ma forse mai i toni si erano accesi così tanto come nelle ultime ore, dove nel capoluogo emiliano il numero uno della Fiom ha fatto a pezzi, metaforicamente, l'idea di base dell'Ape, il punto cardine della riforma pensioni 2017. Uno dei passaggi più significativi riguarda chi ha lavorato per 40 anni e più e che si vede costretto a chiedere un prestito bancario da restituire poi in vent'anni se vuole anticipare l'uscita dal lavoro. 'Ma io ti corro dietro', questo il virgolettato proposto anche da Il Fatto Quotidiano, che ha pubblicato il video dell'intervento di Maurizio Landini a Bologna.

Che cosa ne pensano i lavoratori precoci? Coloro che hanno chiesto a più riprese nel corso degli ultimi mesi quota 41 senza penalizzazioni sono stati soltanto in parte accontentati. Secondo le ultime stime, pubblicate di recente dall'agenzia Ansa, i precoci coinvolti dalla nuova riforma saranno circa 20 mila unità. La spesa del governo per questa categoria si aggira intorno ai 360 milioni di euro, cifra superiore anche rispetto ai fondi destinati all'uscita agevolata.

Ma dagli umori che si registrano sui social è evidente come il pacchetto previdenziale ha convinto in pochi. Tornando all'intervento del segretario della Fiom, quest'ultimo spesso si è rivolto al premier chiamandolo 'il genio di Firenze'. L'attacco è stato totale. Dal referendum (no convinto) alla legge elettorale, alle promesse di cambiare tutto, anche l'Europa, ma - sottolinea Landini - soltanto dopo il Referendum.

Ricordando quanto accaduto ad Enrico Letta, il sindacalista ha affermato di non riuscire a fidarsi delle parole del presidente del Consiglio. Ultimo passaggio dedicato all'Italicum, messo a confronto con quella che è stata ribattezzata come Legge Truffa del 1953, che assegnava il premio di maggioranza a chi superava il 50 per cento. Lapidario il commento del numero uno della Fiom: 'E questa che c***o di legge è?'