Problemi sulle coperture finanziarie per la proroga sino al 2018 dell'Opzione donna nel quadro della riforma Pensioni del Governo Renzi, che l'anno scorso in legge di Stabilità inserì un contatore ad hoc per monitorare le uscite anticipate dal lavoro durante l'anno con questa formula di prepensionamento destinata alle lavoratrici. “Uno stillicidio per Opzione donna”, ha dichiarato oggi (13 ottobre) in una nota il capo gruppo della Lega Nord in commissione Lavoro Roberto Simonetti spiegando i motivi per cui ancora non è stato presentato dal Governo Renzi a Montecitorio il dossier sull'Opzione donna mostrando i dati emersi dal monitoraggio.

Opzione donna, a rischio la proroga al 2018

"Il ritardo di oltre due settimane per la presentazione alla Camera della relazione sul monitoraggio delle risorse del contatore - secondo il deputato del Carroccio impegnato sulle proposte per la riforma pensioni - è dovuto alla mancata firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze". Il parlamentare leghista tira dunque direttamente in ballo il ministro Pier Carlo Padoan e avanza delle ipotesi. "Ciò presuppone - ha detto il capo gruppo della Lega nord in commissione Lavoro a Montecitorio interpretando il ritardo sui dati del monitoraggio di Opzione donna - la sua volontà a stornare le somme dalla prosecuzione della sperimentazione". La sperimentazione del sistema per la pensione anticipate delle donne con il sistema contributivo sembrerebbe così destinata a concludersi e non a proseguire fino al 2018 come chiedono anche i sindacati e la minoranza del Partito democratico che incalza il Governo Renzi sull'agenda sociale.

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Una conferma arriverebbe anche dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti che si è espresso su Opzione donna rispondendo a un'interrogazione parlamentare. "Anche il ministro Poletti, nella risposta alla mia interrogazione - ha detto Simonetti - parla di conclusione e non di proroga della legge Maroni".

La Lega è pronta a dare battaglia, così come i sindacati e probabilmente anche la minoranza del Pd, che tramite il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano ha già fatto sapere di considerare determinante l'Opzione donna e la Quota 41 per i lavoratori precoci per poter esprimere un giudizio complessivamente positivo sulla riforma pensioni targata Renzi.

"Siamo decisamente preoccupati e arrabbiati - ha proseguito il parlamentare leghista - perché ancora una volta migliaia di lavoratrici saranno private - ha sottolineato Simonetti criticando il governo - del loro diritto di accedere alla pensione perché dimenticate da Renzi”.