Al di là delle buone intenzioni del governo sulla riforma Pensioni mancano ancora le certezze sulle risorse finanziarie che saranno destinate alle varie misure: dall'Anticipo pensionistico (Ape) anche in versione Social alla salvaguardia degli esodati, dall'aumento delle pensioni minime all'ampliamento delle platee della no tax area per i pensionati, mentre si attendono risposte anche sulla Quota 41 per i lavoratori precoci e sulla proroga fino al 2018 dell'Opzione donna.

Pensioni, il 14 ottobre nuovo vertice tra l'esecutivo e le parti sociali

Il nuovo vertice sulla riforma pensioni tra esecutivo e parti sociali è in programma venerdì prossimo (14 ottobre).

I leader delle organizzazioni sindacali più rappresentative incontreranno ancora una volta il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini per fare il punto sulla questione previdenziale e definire le diverse misure, a cominciare dalle platee dei beneficiari della cosiddetta Ape Social. La prosecuzione del tavolo di confronto è comunque il segno che l'esecutivo intende approntare una riforma pensioni che sia il più possibile condivisa dai sindacati e dai lavoratori, anche se non sarà semplice far quadrare i conti per dare efficacemente risposte a tutte le richieste.

Ancora da definire al platea dei beneficiari dell'Ape in versione Social

Anche i sindacati, comunque, sembrano preferire la linea del dialogo e del confronto piuttosto che quella dello scontro e della mobilitazione. In vista dell'incontro di venerdì prossimo, l'auspicio del segretario generale della Cgil che le risorse finanziarie per la riforma pensioni, indicate pure nel verbale d'intesa sottoscritto dalle scorse settimane tra il governo e i sindacati, "siano mantenute".

Come si ricorderà, le risorse indicate dal governo nel verbale sottoscritto con i sindacati corrispondono a sei miliardi di euro in tre anni. A proposito dell'Anticipo pensionistico in versione Social per le categorie disagiate ancora non meglio specificate, secondo il leader della Cgil "prima bisogna pensare alla platea".