È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 Ottobre il decreto legislativo n. 185/2016 che integra e modifica i precedenti decreti legislativi n. 81, 148, 149, 150 e 151 (che formano il cosiddetto Jobs Act). Le modifiche riguardano soprattutto la disciplina relativa al lavoro accessorio, l’ampliamento dei fondi stanziati per gli ammortizzatori sociali (in particolare, un mese in più di assegno di disoccupazione ‘N.a.s.p.i.’ per i lavoratori stagionali e deroghe e proroghe per Cigo e Cigs), il contratto di apprendistato ed infine aggravamento delle sanzioni in caso mancato rispetto del collocamento obbligatorio.

Collocamento Obbligatorio: inasprite le sanzioni

A partire dall’8 Ottobre 2016, le sanzioni ammontano a 153 euro al giorno in caso di mancata assunzione dei disabili. La disciplina innovata dal decreto correttivo prevede ora che possono essere computati nella quota di riserva anche quei lavoratori che, già disabili prima dell’assunzione, non siano però stati assunti tramite il collocamento obbligatorio, e che abbiano al tempo stesso una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60%.

La sanzione scatta dopo 60 giorni dalla data in cui è previsto l’obbligo di assunzione e deve essre versata al Fondo regionale per l’occupazione dei disabili. È pertanto necessario un monitoraggio frequente del rapporto tra lavoratori computabili e percentuale riservata ai disabili e, se il numero dei disabili è inferiore alla percentuale prevista dalla legge, il datore di lavoro ha 60 giorni di tempo per procedere all’ assunzione.

Come viene calcolata la sanzione?

Con le modifiche introdotte dal decreto correttivo n. 185/2016, la sanzione rimane sempre crescente, aumentando per ogni giorno di mancato rispetto della copertura obbligatoria, ma cambia l’ammontare. Infatti, non é più di 62,77 come previsto dall’art. 15 della legge 68/99, con rivalutazione ogni 5 anni, bensì è pari a 5 volte la misura del contributo esonerativo previsto dall’art.

5, comma 3 bis della medesima legge ‘68’. E poichè il contributo esonerativo é di 30,64 euro, moltiplicato per 5 diventa 153,20 euro, questa è dunque la somma corrispondente alla sanzione amministrativa giornaliera che scatta in caso di inadempienza del datore di lavoro.

Per fare un esempio, un mese di scopertura costerebbe all’azienda oltre 3mila euro, insomma, più di quanto costerebbe un dipendente.

Il decreto ha previsto inoltre la procedura di diffida in base alla quale, prima di applicare la sanzione, il datore di lavoro é diffidato alla regolarizzazione dell’inosservanza di legge. Se ottempera alla diffida, il datore dovrà pagare una sanzione ridotta, pari ad ¼ di quella prevista.

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