La Scuola cambia, ma in peggio: negli anni Novanta si studiava di più e i quarantenni e cinquantenni di oggi sono più preparati degli studenti che escono in questi anni dagli esami di maturità. Il confronto è riportato in uno studio dell'Ocse pubblicato sul Corriere della Sera di oggi: per l'indagine è stato effettuato il confronto tra le rilevazioni degli anni scolastici di fine millennio con quelle più vicine del 2012. Un primo risultato è quello più immediato: le politiche sulla scuola che si sono fatte negli ultimi quindici anni non sono giovate alla preparazione degli studenti.
Riforme varie hanno fallito proprio sull'obiettivo principale della scuola, ovvero quello dell'insegnamento agli alunni.
Scuole di ieri e di oggi: qual è la migliore preparazione?
Pertanto, chi oggi ha quaranta o cinquant'anni è maggiormente preparato di chi ne ha venti: l'unica consolazione per la scuola italiana è che la tendenza è comune in tutti i sistemi scolastici della maggior parte delle nazioni europee, con l'unica eccezione della Polonia. Marco Paccagnella, il responsabile del progetto Ocse, ha provato a spiegare le cause dell'involuzione del sistema scolastico: in primo luogo c'è un generale passo indietro dei programmi scolastici rispetto alle professionalità ed alle competenze che sono indispensabili al giorno d'oggi sul mercato del lavoro.
In altre parole, la scuola non si è sufficientemente adeguata a quelle che sono le richieste di oggi: non sa offrire le competenze adatte e non sa nemmeno misurarle.
Preparazione studenti: dove ha fallito la scuola italiana?
Eppure la rilevazione dell'Ocse va controcorrente rispetto ai numeri ed ai voti assegnati quest'anno all'esame di maturità: ben il 98 per cento degli studenti, infatti, ha passato l'ultimo anno e le votazioni medie, compresi i tanti cento e cento e lode, indicano che gli studenti diplomati sono molto preparati.
Ma l'Ocse fotografa una realtà ben diversa: il modello formativo di oggi delle scuole non si adegua ai criteri di apprendimento degli studenti. Venti o venticinque anni fa l'apprendimento si basava su poche fonti di formazione, ma sicure ed accreditate. Occorreva, però, trovarle. Oggi, invece, il bombardamento di informazioni necessita che gli studenti abbiano enormi capacità di cogliere, di scegliere, di sintetizzare e di capire.
E' basilare molta lettura critica e la scuola, in tal senso, è drasticamenteancorata ai vecchi modelli di insegnamento: si scommette ancora sulle nozioni e sui contenuti, mentre sarebbe basilare sviluppare il metodo, i ragionamenti e i lavori di gruppo.