Quarantacinque maestre delle scuole dell'infanzia e degli asili nido hanno fatto ricorso contro il Comune di Padova per l'assunzione a tempo indeterminato. E' quanto riportato dal quotidiano Il Gazzettino di oggi, 20 ottobre 2016, in merito alla questione della reiterata alternanza dei contratti a tempo determinato che avrebbero fatto raggiungere alle maestre il limite dei trentasei mesi stabilito dalla Corte costituzionale. Senza che sia arrivata la tanto desiderata assunzione definitiva. Anzi, le maestre sono state estromesse dalle graduatorie: ciò significa che non rientreranno più a svolgere il proprio servizio a Scuola.

Ricorso maestre scuola contro il limite dei 36 mesi

Il ricorso è stato portato avanti dal Sindacato lavoro società (Sls): già cinque maestre sono state risarcite per la stessa questione, alimentando le speranze anche delle altre su un possibile esito positivo del ricorso. Nello specifico, il Comune di Padova ha fatto appello alla direttiva della Corte di giustizia europea, sulla quale ha poi sentenziato anche la Corte costituzionale italiana, del limite dei trentasei mesi. Ma il giudice del lavoro ha dato ragione a tre delle cinque ricorrenti sentenziandoche il Comune ha utilizzato la normativa europea per negare il diritto che spetta alle cittadine italiane ed assegnare un vantaggio alla Pubblica Amministrazione.

Pertanto, il giudice ha disposto, con sentenza dell'11 ottobre 2016, l'assunzione per l'anno scolastico scorso delle tre maestre con contratto a tempo determinato di un anno. Tuttavia, essendo già terminato il periodo in questione, le maestre saranno risarcite con il pagamento di 10 mensilità edall'esonero dellespese legali di 5.100 euro, assegnate al Comune.

Maestre scuola contro Comune di Padova: basta precariato

Altre due maestre sono state risarcite per aver svolto un ruolo differente rispetto a quello per il quale avrebbero dovuto svolgere il proprio servizio: per questi due casi, il giudice del lavoro ha disposto il pagamento di 21 mensilità, sei delle quali già pagate, mentre per il rimanente il Comune farà a sua volta ricorso.

Adesso altre 45 maestre presenteranno ricorso sulla base dell'esclusione dalle graduatorie e sul presupposto che tale meccanismo alimentile fasce di precariato nelle scuole. Infatti, per le maestre il Comune ha investito soldi pubblici per la formazione ma, dopo il superamento dei 36 mesi, non ha più intenzione di investire su di esse. Si spera che la soluzione si trovi grazie al buon senso, eventualmente mettendo in campo un progetto che porti all'assunzione definitiva delle maestre.