Si celebra oggi, mercoledì 5 ottobre 2016, la giornata internazionale del docente in un clima certamente non ideale per la Scuola pubblica italiana, viste le enormi difficoltà e i gravi disagi che molti insegnanti sono costretti ad affrontare quotidianamente.

A tal proposito, una ricerca pubblicata da prontopro.it ha evidenziato il malumore ma soprattutto la scarsa considerazione sociale nei confronti dei docenti.

Giornata Internazionale del docente, 5 ottobre 2016: 'Noi insegnanti, siamo insoddisfatti'

Si pensi che più di un docente su due (campione di 1000 intervistati) ritiene che la propria professione non sia opportunamente apprezzata a livello sociale e che sia addirittura sottovalutata (51 per cento delle risposte).

Ad essere insoddisfatti sono soprattutto i docenti uomini (59,4 per cento) ed, in particolar modo, quelli che esercitano la professione nelle regioni del Centro Italia.

La quasi totalità dei docenti ha dichiarato di utilizzare degli strumenti tecnologici come ausilio per lo svolgimento delle attività didattiche, anche se, nella maggior parte dei casi, non si tratta certo di strumenti di ultima generazione ma di elementi piuttosto 'datati'.

Ad esempio, le LIM (le lavagne interattive multimediali), ausilio praticamente indispensabile nel moderno insegnamento delle lingue straniere, vengono adoperate solamente dal 9,52 per cento degli intervistati, quindi da meno di un docente su dieci, mentre solamente poco più del sette per cento degli insegnanti intervistati ha dichiarato di avere in dotazione un tablet.

Insegnanti insoddisfatti e maltrattati: l'uso di strumenti digitali non è la priorità

Da notare anche gli enormi squilibri tra le regioni del Nord e quelle del Sud per quanto riguarda l'uso del computer durante l'insegnamento: il PC viene impiegato dal sessanta per cento dei docenti del Nord mentre solamente il 17 per cento degli insegnanti del Sud ha dichiarato di farne uso.

A questo proposito, è interessante che la quasi totalità degli intervistati (il 97,5 per cento) ritiene che l'uso di strumenti digitali sia importante per il miglioramento del sistema scolastico italiano, anche se quasi la metà (solo il 40 per cento) pensa che non si tratti di un problema prioritario, che venga prima, cioè, di altre questioni da risolvere.