Con una votazione di 173 sì e 53 astenuti il decreto legge sul lavoro autonomo collegato alla manovra ha passato il voto del Senato, ora andrà in discussione alla Camera. Tante le novità nel provvedimento, dall'introduzione dello smart working, pratica da tempo diffusa in Europa, alle maggiori tutele nei rapporti commerciali e all'aumento dei costi deducibili.

Più tutele e spese deducibili per i freelance

Il recupero crediti per chi quotidianamente affronta un lavoro autonomoè da sempre fonte di problemi e lunghi ritardi nei pagamenti. Con questo provvedimento non si potrà più prorogare il pagamento verso liberi professionisti oltre i 60 giorni dalla presentazione della fattura al cliente.

Vengono migliorate le norme che regolamento l'assistenza alla famiglia: la professionista potrà ricevere l'assegno di maternità pur continuando l'attività lavorativa, senza incorrere nell'astensione obbligatoria.

Per ciò che concerne la formazione continua del professionista, punto fondamentale di un'attività in proprio, saranno aumentate le deduzioni per le spese di formazione e informazione correlate all'attività professionale. Convegni, seminari, corsi di aggiornamento saranno quindi interamente deducibili entro un tetto annuo di euro 100.000, escludendo le spese di vitto e alloggio.

Appalti e smart working

Il governo vuole rendere più facile l'accesso agli appalti pubblici per i freelance, ragion per cui apre la possibilità per i professionisti di radunarsi in consorzi o fare rete d'impresa, al fine di poter accedere a bandi di gara, incarichi pubblici e appalti.

Particolare attenzione è data anche allo smart working, una pratica che tutela il professionista dall'eccessiva esposizione agli strumenti di lavoro digitale. Le modalità di lavoro, i tempi di riposo e di occupazione saranno decise tra il datore di lavoro e il professionista, promuovendo il lavoro per obiettivi e risultati slegandolo così da orari e postazioni fisse, ormai regole anacronistiche, in un lavoro sempre più delocalizzato.