Sono passati pochi giorni dalle elezioni americane, che oltre a portare Donald Trump alla Casa Bianca hanno anche visto lo stato della California esprimersi in favore della cannabis ad uso ricreativo. La crescente liberalizzazione delle droghe leggere in atto in numerosi stati USA sta garantendo, oltre ad un imponente ritorno di soldi in termini fiscali, nuove possibilità di lavoro per coloro che decidono di guadagnarsi qualche soldino con occupazioni stagionali.
Non si parla più di recarsi alle vigne dopo l'estate per la vendemmia, bensì di raggiungere due dei principali stati Usa produttori di marijuana, California ed Oregon, per trascorrere qualche tempo nelle farm della cannabis e dedicarsi al 'trimming'.
Dall'inglese 'to trim', ovvero 'spuntare', i trimmer sono impiegati nella cura delle cime delle piante e nella loro pulizia da foglie e foglioline per separare i fiori, ad alto contenuto di principio attivo, da tutto il resto, che comunque non viene buttato.
Quanto si dice per il maiale, vale infatti anche per la pianta di marijuana, della quale non si getta via niente, dalle foglie, riutilizzabili per altri scopi, come oli a contenuto di THC, ai compost, che si ricavano tramite la lavorazione dei rami della pianta. Il trimmer deve quindi fare un lavoro accurato, in cui le diverse parti devono essere separate e conservate in appositi sacchetti. Per questo tipo di lavoro, le farm pagano in media sui 200 dollari a pound (ovvero un po' meno di mezzo chilo) di materiale pulito.
Ai lavoratori vengono affidate le proprie piantine, e sebbene non esistano stringenti vincoli lavorativi, si tratta di un lavoro piuttosto duro, come tutti quelli inerenti al farming in generale, in cui in media si lavorano dalle 14 alle 18 ore al giorno con pochi momenti di pausa. Per questo solitamente i trimmer si spostano da una farm ad un'altra, sostando, per qualche giorno di pausa, in hotel, dove possono recuperare le energie e riposare.
Persone da tutto il mondo sono già attive in queste particolari fattorie, specialmente dal vicino Messico, da America Latina e ovviamente dall'Europa, dove la possibilità di lavorare in piantagioni di marijuana rimane ancora un miraggio lontano.