Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 21 novembre riguardano le parole di Cesare Damiano in relazione alla nuova riforma Pensioni, nello specifico sull'estensione dell'Ape social anche ai lavoratori dell'edilizia, o meglio sul fatto che per questa categoria non possa valere il criterio della continuità retributiva pari a 6 anni, come si legge attualmente nel testo del pacchetto previdenziale. L'esponente dem inoltre si è soffermato anche su altri due temi importanti quali opzione donna e ottava salvaguardia, su cui c'è ancora da discutere.

Pensioni, Damiano fa le 'carte' all'Ape social e non indietreggia su lavoratrici e esodati

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per oggetto l'Ape social e la richiesta da parte di Cesare Damiano di annullare l'indispensabilità dei 6 anni contributivi consecutivi per gli edili, i quali devono aver garantito l'accesso alla pensione anticipata anche se non hanno svolto per 6 anni continuativi attività usuranti. Per loro il parlamentare richiede il conteggio dei periodi di disoccupazione e di mobilità ai fini contributivi.

Attraverso una nota, il presidente della commissione Lavoro inoltre ricorda la volontà di rendere definitiva l'ottava salvaguardia per gli esodati attraverso un emendamento che prevede lo spostamento dal 31 dicembre 2012 alla stessa data del 2014 dell'ingresso nella mobilità.

In questo modo, sostiene Damiano, si eviterebbe una nuova salvaguardia il prossimo anno, salvaguardando tutte quelle persone rimaste fuori dalle prime sette salvaguardie.

Un altro tema su cui l'ex ministro del Lavoro si batte da mesi è la proroga dell'opzione donna, che settimana dopo settimana appare sempre più probabile. Nel recente comunicato si chiede di risolvere la questione relativa a quelle donne lavoratrici che hanno compiuto 57 o 58 anni nel quarto trimestre del 2015, spostando il limite al 31 luglio 2016 anziché al 31 dicembre 2015, auspicando la prosecuzione della sperimentazione dell'opzione.

Continuano a farsi sentire intanto i lavoratori precoci, che continuano a chiedere quota 41 per tutti. Nelle prossime settimane sono previste altre manifestazioni in segno di protesta contro l'attuale governo. Sul gruppo ufficiale Facebook intanto sono diversi gli utenti che attendono il risultato del prossimo referendum costituzionale in programma il prossimo 4 dicembre.

È evidente come il destino di Renzi venga visto come spartiacque per la politica sulla riforma previdenziale. Un'eventuale sua uscita aprirebbe di fatto nuovi scenari, anche se è tutto da verificare il vantaggio di cui usufruirebbero i precoci qualora l'attuale premier dovesse perdere il referendum.

Sempre i precoci hanno applaudito nella giornata di ieri le parole espresse dal segretario della Fiom Maurizio Landini durante il confronto televisivo con il presidente del consiglio durante la trasmissione 'In 1/2 ora' condotta da Lucia Annunziata su Rai 3, quando il sindacalista ha affermato che le persone non gli chiedono di modificare la costituzione, ma domandano quando potranno andare in pensione, chiaro riferimento alla situazione non soltanto di chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni ma anche di tanti altri lavoratori.

In attesa di conoscere l'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre, continueremo ad aggiornarvi in merito alle notizie sulle pensioni, annunciandovi eventuali correttivi alla manovra, da cui verrà alla luce la riforma pensioni del prossimo anno, con sugli scudi l'anticipo pensionistico.