Le ultime novità sulle pensioni precoci giungono dopo l'interrogazione parlamentare sui quota 41 che l'onorevole Walter Rizzetto ha posto al Ministro Poletti in merito alle risorse disponibili per una loro uscita anticipata dal mondo del lavoro senza alcuna penalizzazione. Poletti ha confermato che purtroppo non si potrà dare una risposta esaustiva a tutti i 'quarantunisti' in quanto viè nuovamente un problema di risorse, per il 2017 sono disponibili solo 360 milioni. Le novità emerse dal 'botta e risposta' tra Rizzetto e Poletti.

Pensioni precoci e quota 41, Rizzetto vs Poletti: manca la volontà di risolvere il problema

L'onorevole Rizzetto illustra sua interrogazione n. 3–02606 dicendo: "per quanto concerne i lavoratori precoci non vedo nulla di sano in quanto scritto nel disegno di legge di stabilità". Non ci vedo nulla di buono, aggiunge,ad escludere alcune categorie di lavoratori.Anche l'aspettativa di vita andrebbe decapitata perché è una follia.I cosiddetti precoci, proseguel'onorevole,dovrebbero essere tutti mandati in pensione con quota 41.Vorrei che, afferma in conclusione, per una volta tanto, accontentasse loro e non il Ministro Fornero. Il Ministro del Lavoro, dal canto suo,conscio di non aver risolto in modo esaustivo il problema dei precoci, chiamato a rispondere, cerca di illustrare chi potrà accedere alla quota 41 dal 2017 e spiega le ragioni di tale non esaustività.

Con riferimento al tema dei lavoratori precoci, spiega,l'articolo 30 del predetto disegno di legge prevede la possibilità di accesso anticipato al pensionamento nei confronti di alcune categorie dilavoratori precoci, le 'più disagiate'. Il beneficio della quota 41 sarà riconosciuto nel limite delle risorse finanziarie: 360 milioni per il 2017, 550 per il 2018, 570 per il 2019, 590 dal 2020.

Il Governo non ha potuto fare altrimenti, non si è potutaeffettuare un'estensione generalizzata della misura a tutti i lavoratori precoci per mancanza di risorse. Sappiamo che queste decisioni non esaustive, dice il Ministro Poletti in conclusione, ma crediamo siano un passo nella giusta direzione e siano fondate su principi di valore.

Per il vicepresidente della Commissione Lavoro, che ha facoltà di ribattere, la quota 41 ed il dramma dei precoci resterà un problema non risolto nella prossima legge di Bilancio.

"Non volete risolvere il problema, Ministri: conciatori di pelle. Quanti ce ne sono in Italia di conciatori di pelle?" dice piccato Rizzetto, la quota 41 sarebbe dovuta essere estesa a tutti, anche perché in Commissione anche le opposizioni, ricorda l'onorevole, erano tutte d'accordo con la Ddl 857 di Damiano, che invece, per l'ennesima volta, è stata decapitata. La riforma Pensioni 2017 altro non farà, conclude l'onorevole, che mandare in pensione qualche migliaio di persone senza ridare slancio al turnover generazionale.

L'APE, assegno pensionistico anticipato, è una vera "schifezza" e pochi la utilizzeranno. Poi il riferimento passa agli esodati e ad opzione donna.

Opzione donna, Rizzetto: che fine ha fatto Padoan che deve darci i dati del contatore?

L'onorevole Rizzetto incalza Poletti anche sualtre questioni, come i nodi irrisolti concernenti opzione donna ed esodati. Non sento più nulla, dice, sull'ottava ed ultimasalvaguardia per gli esodati, nulla sulla proroga opzione donna. Poi rivolto al Ministro Padoan, non presente in aula,dice che fine ha fatto? Aspettiamo sempre i dati sul contatore di opzione donna.Credoche alla fine di tuttomanderete in pensione soltanto pochi, mentre i cittadini, si fidavano di questo Governo. Mi risulta, conclude Rizzetto, che per un'altra volta state dando ragione alla pessima manovra Fornero ed i cittadini se ne ricorderanno.