Le ultime novità al 16 novembre 2016 ruotano ancora intorno alla riforma Pensioni 2017 e agli emendamenti presentati ed in discussione alla Camera per modificare la LdB2017, nello specifico grande attesa per precoci ed opzione donna. Finalmente, fa sapere in una nota stampa Damiano, Padoan ha firmato i dati del monitoraggio che presto saranno resi pubblici e consentiranno di comprendere le "risorse spese” e le “teste coinvolte” e quindi di puntare più facilmente l’allargamento dell’anticipo pensionistico riservato alle donne. Stessa sorte per i precoci che sono in attesa di comprendere nel dettaglio se e quali mestieri gravosi riusciranno ad essere aggiunti alle 11 categorie già considerate tali al fine di avere più chances per poter accedere all'ambita quota 41 senza penalità.

Alla luce di questo quadro, resta chiaro che diverse donne e precoci resteranno esclusi dalle misure, che non diverranno né strutturali, né universali. I dettagli.

Opzione donna, novità al 16 novembre 2016: Padoan firma, addio alla proroga oltre il 2016?

La notizie che tante donne, in attesa della proroga della 243/2004, attendevano è giunta ieri dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei deputati sul suo blog: il ministro dell’Economia “ci ha detto di aver firmato il resoconto su Opzione donna venerdì scorso e di averlo rinviato al ministero del Lavoro”. Ora non resta che attendere i dati per comprendere la mole delle risorse rimaste e consentire il proseguo per opzione donna per tutto il 2016.

Gli emendamenti presentati alla Camera, ed ora in fase di studio, ricorda Damiano, sono quello concernente lo spostamento dei termini della sperimentazione dal 31/12/2015 al 31/07/2016 che consentirebbe di “ricomprendere le donne di 57-58 anni sul quarto trimestre 2015” ed il cumulo gratuito dei contributi anche per quante volessero utilizzare l'uscita con OD.

Nella proposta di modifica, ha però aggiunto Damiano lasciando poche speranze alle richieste di una proroga della 243/2004 oltre il 2016, “accettiamo la logica della saracinesca”: non si potrà cioè eccedere le risorse già stabilite pari a 2,5 miliardi. La sperimentazione opzione donna, pare dunque di comprendere dalla nota, con buona probabilità non proseguirà oltre il 2016, lasciando a 'bocca asciutta' le lavoratrici iscritte al gruppo 'opzione donna proroga al 2018'.

Le quali basite e affrante non hanno intenzione di arrendersi e lotteranno affinché l'opzione donna, essendo una scelta individuale conveniente per le casse dello Stato nel lungo periodo, diventi una misura strutturale spendibile anche in futuro. Non sarebbe giusto generare differenze tra la categoria 'donne' determinata dall'età anagrafica, le donne nate dopo, fanno intendere, hanno forse meno diritti di quelle che hanno avuto la fortuna di nascere prima? Discorso analogo per i precoci che non ci stanno a suddivisioni all'interno della categoria.

Novità Pensioni precoci, paletti stringenti e ancora troppi gli esclusi dalla quota 41

I precoci sono adirati della misura a loro riservata in LdB 2017 perché confidavano in una misura universale dopo una vita di lavoro.

La quota 41 proposta dal Governo, invece, lascerà fuori molti precoci che si sentono cittadini di serie B. Se gli emendamenti dovessero passare al più aumenterà la platea di quanti riusciranno ad accedervi in quanto la Commissione Lavoro ha chiesto di abbassare il numero degli anni contributivi necessari per accedere alla quota 41 e all'APE social da 36 a 35 e di aumentare il numero delle categorie dei mestieri considerati gravosi. Che al momento sono solo 11, la Commissione ne ha proposti altri 8. Resta però inteso che chi versa in buone condizioni di salute, non ha un parente disabile da accudire e non è disoccupato non potrà accedere alle pensione pur avendo lavorato 12 mesi prima dei 19 anni d'età. Per tutti questi lavoratori, a cui la vita ha 'sorriso di più', sebbene siano esausti, non resta che lavorare fino a 42 anni e 10 mesi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne.