Lo scorso luglio, la Corte Costituzionale, a proposito delle reiterate supplenze dei precari (oltre i 36 mesi, anche non continuativi) si era espressa a favore della nuova riforma denominata ‘Buona Scuola’, dichiarando che i contenuti normativi in essa riportati mettevano a posto, in maniera risolutiva, quanto evidenziato dalla Corte di Giustizia Europea a proposito dell’abuso verso tale pratica. Oggi, la Cassazione conferma questo assunto.
Abuso reiterato di precarietà
Il clamoroso dispositivo della stessa Corte di Giustizia Europea metteva in luce, quindi, le ripetute e continuate ‘cattive’ abitudini dei precedenti Governi oltre che del Miur, a proposito delle supplenze affidate ai docenti e al personale di segreteria precario.
Questa decisione, peraltro, in questi mesi ha dato adito a tantissimiinsegnanti precari, a numerosi contenziosi legali, che hanno prodotto, nella maggior parte dei casi, l’ottenimento di lauti risarcimenti.
Adesso, giunge, come un fulmine a ciel sereno, la pronuncia della Cassazione, la quale ratifica (come era previsto) quanto già esposto dalla Consulta. Da quello che si apprende dalla nota Agenzia di Stampa ANSA.it, le motivazioni della Cassazione sarebbero le seguenti: “La misura è proporzionata, effettiva, sufficientemente energica ed idonea a sanzionare debitamente l’abuso di contratti a termine e a cancellare le conseguenze della violazione del diritto dell’Unione europea”. Insomma, secondo qualcuno in-giustizia è fatta!
La Buona Scuola, una sanatoria per lo Stato
In buona sostanza, oggi la sentenza della Corte di Cassazione riproduce in toto le motivazioni già espresse lo scorso luglio da parte della Corte Costituzionale circa la spinosa questione. Per la buona pace di tutti, la Buona Scuola di Renzi, partorita il 13 luglio 2015, pone fine ai continuati torti subiti dai poveri lavoratori precari, i quali per decenni, hanno assistito alla loro condizione di lavoratori stagionali (annuali) per conto dello Stato.
Questa situazione, inoltre, assolutamente abnorme per la prassi e per l’elevato numero di lavoratrici e lavoratori coinvolti, pone fine ad una grande preoccupazione che in questi mesi attanagliavalo Stato: un temibile 'salasso'per le sue casse. Intanto, gli attuali lavoratori precari della scuola che hanno già accumulato 24 mesi di supplenze e che anche quest'anno stanno lavorando o presto si accingeranno a farlo, si domandano:lavoreremo anche il prossimo anno? Secondo la Consulta, la Cassazione e la Buona Scuola, la risposta è no!
Se volete rimanere aggiornati su altre notizie del mondo della Scuola,vi invitiamo a'seguire' l'autore dell'articolo.