In tutti i Comuni d'Italia le commissioni elettorali si stanno riunendo per nominare presidenti di seggio e scrutatori che saranno impegnati nel referendum costituzionale del 4 dicembre. Vediamo in sintesi come funziona la scelta del personale e quanto si può guadagnare.

Assegni dai 130 ai 104 euro

Partiamo subito dai compensi che sono diversi fra presidente di seggio e scrutatore, essendo diverse anche le mansioni e soprattutto le responsabilità. Ai referendum il presidente guadagna 130 euro, più ulteriori 33 euro per ogni scheda aggiuntiva. Nel caso del referendum costituzionale del 4 dicembre (qui gli ultimi sondaggi) è prevista una sola scheda, dunque il compenso sarà di 130 euro.

Agli scrutatori andranno invece 104 euro.

Chi può lavorare al seggio?

Possono essere selezionate tutte le persone che hanno presentato presso il Comune dove votano richiesta di essere inseriti negli appositi albi. Ne esistono infatti due differenti, uno per i presidenti di seggio, coloro che hanno la responsabilità della sezione, dove per essere inseriti è richiesto come titolo di studio minimo il diploma di scuola superiore. Per figurare invece nell'altro albo, quello degli scrutatori, basta la licenza media.

Come essere inseriti nell'albo

La richiesta non va effettuata ad ogni elezione, ma basta iscriversi all'albo una sola volta. L'aggiornamento dell'albo dei presidenti di seggio avviene una volta all'anno, per entrare a farvi parte bisogna presentare apposita richiesta entro il 31 ottobre.

Diversa la scadenza per l'albo degli scrutatori, il cui termine ultimo per produrre istanza di ammissione è il 30 novembre. I modelli da inoltrare sono spesso disponibili sul sito internet del Comune, in caso contrario ci si può rivolgere all'ufficio elettorale in municipio.

Selezione dei candidati

Da circa un decennio non esiste più il sorteggio: la Commissione elettorale, formata da consiglieri delegati in rappresentanza di tutto il consiglio comunale, procede alla nomina del presidente e degli scrutatori.

Serve essere dunque nelle grazie di un consigliere che faccia parte della commissione, un criterio di selezione molto discutibile che soprattutto nei piccoli comuni scivola spesso nel clientelismo. Va tuttavia evidenziato come alcuni comuni preferiscano ancora effettuare il sorteggio e poi procedere con le nomine dei fortunati.