Continuerà nelle prossime settimane la riforma della Pubblica Amministrazione e la trattativa per rinnovare i contratti degli statali dopo lo stop dovuto al giudizio della Corte costituzionale e la caduta del Governo Renzi. La conferma alla Funzione Pubblica del ministro Madia porterà a continuare il lavoro intrapreso dopo l'accordo con i sindacati del 30 novembre scorso, con scadenze fissate fino ad aprile 2017. Sul tavolo del rinnovo, non solo gli aumenti degli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego, ma anche la nuova disciplina delle assenze, dei licenziamenti e di come sistemare i precari della Pubblica amministrazione.

Contratti statali 2017: nuova disciplina per assenze e licenziamenti?

Permessi, malattie e licenziamenti troveranno il proprio riferimento normativo nel Testo unico della Pubblica amministrazione che dovrà essere varato entro febbraio 2017. Il ministro Madia, fa sapere Il Messaggero di oggi, 19 dicembre 2016, è intenzionato a proseguire sulle linee guida fissate già nell'accordo con i sindacati. E, cioè, si andrà a contrastare il fenomeno delle assenze degli impiegati pubblici nelle giornate cruciali del lunedì e del venerdì. Soprattutto in prossimità di feste e di possibili ponti congiunti: nei casi più gravi, il nuovo Testo unico dovrebbe prevedere un nuovo procedimento disciplinare che dovrebbe portare fino al licenziamento.

Ma si dovrà procedere con la Conferenza Stato-Regioni per non rischiare altre bocciature dalla Consulta. Infatti, strettamente connessa è la questione dei furbetti del cartellino, il cui decreto è stato bocciato dalla Corte costituzionale. Il percorso verrà ripreso dal Governo in carica, con la possibile emanazione di un provvedimento ad hoc.

Riforma Pubblica amministrazione 2016: precari statali

Altro nodo aperto riguardante la riforma della Pubblica amministrazione è la questione dei precari statali. Secondo fonti sindacali, si tratterebbe di circa quarantamila lavoratori assunti con contratti a collaborazione continuata e continuativa in scadenza entro la fine del 2016.

Tali contratti spariranno se non ci dovesse essere un intervento del Governo Gentiloni per il rinnovo. L'ipotesi sul tavolo con i sindacati è quella di procedere con modifiche alla legge del Jobs Act e di prorogare i contratti per tutto il 2017. Tale provvedimento potrebbe trovare spazio nel Milleproroghe del 2016, assieme alla proroga dei contratti a tempo determinato (soprattutto tra i lavoratori delle Province) e alle graduatorie dei concorsi.