La Scuola è stata sicuramente la maggiore responsabile della caduta del Governo Renzi, ma si è trattata di una conseguenza della riforma scolastica voluta e imposta da quello che ormai è l'ex Governo. Sarà anche questo il motivo per cui i partiti parlano da subito di riformare la scuola. In che modo? Tra le prime proposte troviamo quella della Lega Nord. In un'intervista con Tuttoscuola, Mario Pittoni ha spiegato cosa intendono fare per fermare gli effetti catastrofici della legge 107/2015.

Riforma: “Stop alle deleghe sulla Buona scuola”

Dopo aver chiaramente detto che il prossimo Governo deve essere eletto dai cittadini, Pittoni afferma che la prima cosa da fare nella prossima riforma della scuola è quella di “fermare le macchine”.

L'inizio di quest'anno scolastico è stato caotico, con insegnanti titolari che mancano o sostituiti e istituiti senza il preside. Anche se la colpa è stata affibbiata alla mobilità straordinaria, in realtà si tratta solo dell’effetto del caos del sistema delle assunzioni. Come assegnare i posti di concorso, se ancora non era stata fatta la mobilità? Il Governo era stato avvisato, ma ha fatto orecchi da mercante (come sempre, aggiungeremmo). Pittoni punta sulla necessità di garantire equità di valutazione agli studenti e di evitare che si formino “gli esodati della scuola”, per colpa della legge che impone ai contratti a tempo determinato che decorrono dal 1° settembre 2016, l'impossibilità di superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi.

“Stop a docenti sballottati”

La Lega, per voce di Pittoni, afferma di non voler più vedere docenti sballottati da una parte all’altra del Paese contro la propria volontà. Per far questo è necessario regionalizzare i concorsi. La loro proposta per i prossimi concorsi, successiva ad una fase transitoria di stabilizzazione di chi è in graduatoria, prevede candidati liberi di scegliere in quale regione insegnare. Resta aggiornato sul riforma della scuola e le altre notizie cliccando il tasto Segui.