Con la ripresa dei lavori sulla legge di bilancio 2017 in arrivo al Senato proseguirà anche la nuova verifica dell'estensione dei pensionamenti anticipati tramite il ricorso all'opzione donna per le lavoratrici che appartengono all'ultimo trimestre del 1957/58. I criteri della nuova apertura all'Inps tramite l'emendamento in arrivo dalla Camera prevedono l'accesso anche per coloro che hanno maturato il diritto alla quiescenza (35 anni di contribuzione e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti, 58 se autonome) al 31/12 del 2015: un correttivo nato per andare a riparare agli effetti degli adeguamenti all'aspettativa di vita sulle donne che sono state tagliate fuori ingiustamente dalla misura.

Traducendo la questione in un dato pratico, le nate del 1957 (lavoratrici autonome) e del 1958 (dipendenti) potranno maturare il diritto al pensionamento al 31/7 del 2016. Questo perché restano comunque fermi gli incrementi alla speranza di vita che vanno ad influire sulla data di accesso al trattamento pensionistico, pertanto ci saranno da contare 3 mensilità per l'anno 2014 e ulteriori 4 mensilità per l'anno in corso.

Pensioni anticipate e OD: le possibili modifiche in Senato

Stante la situazione, con l'estensione in favore dell'ultimo trimestre e l'apertura di opzione donna alle lavoratrici che erano rimaste escluse dalla misura si porta a compimento quanto previsto all'interno della legge 243 del 2004.

Eventuali proroghe al 2018 sono state finora escluse dalla politica. Restano però ancora possibili dei correttivi nel corso dell'iter di verifica al Senato: si parla infatti della presentazione di un emendamento riguardante l'apertura del cumulo dei versamenti effettuati nelle diverse gestioni dell'Inps. Il riferimento va in particolare alle lavoratrici che potrebbero raggiungere il pensionamento tramite i contributi presenti nella gestione separata dell'Inps.

È chiaro che se questa ipotesi dovesse passare, la platea delle pensionande in grado di usare l'opzione donna potrebbe maturare un'ulteriore estensione.

Riforma pensioni, gli stanziamenti in favore del prepensionamento tramite OD

Stante la situazione appena descritta, resta da capire quali sarà la possibile evoluzione della situazione in Senato.

ll problema principale resta sempre quello delle risorse: l'emendamento riguardante l'estensione delle lavoratrici dell'ultimo trimestre ha ricevuto finanziamenti per circa 257 milioni di euro, mentre le stime indicano che le lavoratrici che andranno ad ampliare la platea delle pensionate saranno più di 4mila. Al di là delle ipotesi, bisogna però ricordare che l'opzione donna resta una misura legata all'esercizio di un diritto soggettivo, pertanto le contribuenti valuteranno caso per caso la convenienza di inoltrare la propria domanda di pensionamento, che resta legata ad un ricalcolo interamente contributivo del futuro assegno. Su tutto l'impianto viene infine confermato il contatore, che andrà a monitorare l'andamento delle domande nel tempo.

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