Nulla di nuovo per docenti, educatori e personale Ata nell'ambito della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti introdotta nella legge di Bilancio 2017. E' fissato al prossimo 20 gennaio 2017 il termine massimo per poter presentare le richieste di dimissioni volontarie dal servizio per l'accesso al trattamento previdenziale del personale scolastico (insegnanti, educatori, lavoratori Ata) e del mantenimento in servizio. Lo prevede il decreto ministeriale numero 941 emanato lo scorso 1 dicembre dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca diretto dal ministro Stefania Giannini.

Mentre per i presidi, lo stesso decreto del Miur, prevede per la presentazione delle domande per l'accesso al pensionamento il termine del 28 febbraio 2017.

Pensioni docenti e personale Ata, domande entro il 20/01/2017

Così come avvenuto quest'anno, secondo l'Anief è prevedibile un calo delle richieste di pensionamento di almeno 20 tra docenti, educatori e personale Ata. Per richiedere la pensione anticipata, difatti, servono 41 anni e dieci mesi di anzianità contributiva per le donne, mentre per gli uomini i contributi richiesti per il prepensionamento sono 42 anni e dieci mesi. Per quanto riguarda la pensione d'anzianità, invece, così come previsto dalla legge Fornero, occorrono 66 anni e sette mesi di età.

Requisiti per l'accesso al pensionamento evidentemente alti e destinati ad aumentare ulteriormente se non verrà modificata la legge Fornero. "Tra soli quindici anni - si legge in una nota dell'Anief - la soglia imposta dalla riforma diventerà pari a 44 anni e sei mesi per gli uomini e a 43 anni e sei mesi per le donne".

Anief: accesso alla pensione anticipata riservato a pochi

Tra le possibili deroghe che potrebbero essere introdotte in futuro, anche se questa proposta non ha trovato spazio nella legge di Bilancio 2017 né alla Camera né al Senato, quella di dare agli insegnanti la possibilità di accedere all'Anticipo pensionistico sociale rivolto alle persone che svolgono lavori più usuranti.

In quel caso si potrà accedere alla pensione con tre anni e sette mesi di anticipo rispetto all'età pensionabile fissata dalla riforma pensioni Fornero tuttora in vigore nonostante la rivisitazione del sistema previdenziale ad opera del Governo Renzi che oltre a introdurre l'Ape social e volontario ha anche prorogato fino al 31 dicembre 2015 il regime sperimentale di Opzione Donna, ha salvaguardato gli esodati seppur forse non definitivamente, ha ampliato la platea dei beneficiari della no tax area e ha aumentato le quattordicesime delle pensioni più basse.