Varata in tempi record oggi al Senato la legge di Bilancio 2017. La vittoria del No al referendum ha stravolto l'agenda politica e parlamentare imponendo un'accelerazione dei tempi per l'approvazione lampo della manovra che contiene al suo interno anche la riforma Pensioni. Ecco, in sintesi, quali sono tutte le novità sul fronte previdenziale.
Anticipo pensionistico: c'è sia in versione volontario che in versione social, sarebbe la misura principale della riforma pensioni targata Renzi anche se non sembra destinata ad avere successo. In pratica si tratta di un prepensionamento con la formula del prestito previdenziale.
In altre parole, si accede a un prestito bancario che obbligatoriamente dovrà essere coperto da una polizza assicurativa. Per accedere all'Ape volontario servono almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi, le penalizzazioni possono raggiungere il 5,5% per ogni anno di anticipo. Per le categorie disagiate c'è invece l'Ape sociale: potranno richiederla, con condizioni certamente più vantaggiose, i soggetti "deboli". Per i lavoratori autonomi, il tetto di reddito per beneficiare dell'indennità è di 4.800 euro annui, per i lavoratori dipendenti o parasubordinati, invece, di 8.000 euro annui.
Opzione Donna: la sperimentazione della pensione anticipata rosa è stata anche alle lavoratrici che entro il 31 dicembre del 2015 hanno raggiunto 57 anni d'età se dipendenti, 58 anni se autonome, e 35 anni di anzianità contributiva.
Le lavoratrici del terzo trimestre 2015, rimaste escluse dalla precedente proroga, che potranno adesso usufruire dell'Opzione donna sono più di quattromila. La sperimentazione proseguire fino ad esaurimento fondi, a monitorare la situazione un contatore ad hoc che rimane attivo.
Salvaguardia esodati: con la legge di Bilancio varata oggi viene estesa la platea dei beneficiari dell'ennesimo (l'ottavo per l'esattezza) provvedimento di salvaguardia prorogando dal 31/12/2012 al 31/12/2014 il termine utile per l'accesso nella mobilità, così come già deciso con la manovra dell'anno scorso.
I salvaguardati sarebbero adesso 30.700 e non più 27.700. Ma questa salvaguardia potrebbe non essere quella definitiva.
Quattordicesima pensioni: viene ampliata la platea dei beneficiari. Riceveranno la quattordicesima anche quelli con redditi fino al limite di due volte il trattamento minimo Inps (e non più da 1,5 volte come è stato finora).
No tax area pensionati: innalzata la soglia di esenzione fino a 8.125 euro all'anno.
Ricongiunzioni gratuite: la possibilità di cumulo viene estesa anche ai contributi versati alle casse private e non solo a quelle pubbliche. Prevista la detassazione per redditi che derivano da investimenti a lungo termine (ovvero per almeno cinque anni) nel capitale delle imprese effettuati dalle casse di previdenza o da fondi pensionistici nel limite del 5% dei loro asset.