C'è la questione riguardante il rinnovo di contratto del comparto Scuola al centro delle notizie di mercoledì 21 dicembre. In particolar modo, il neo ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, sembra voler riprendere il discorso lasciato in sospeso il 30 novembre scorso, quando venne raggiunto l'accordo tra il governo e i sindacati per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego.
A questo proposito, è intervenuto il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, il quale ha voluto proporre una soluzione per migliorare le condizioni contrattuali del personale docente.
'Perchè non destinare le risorse stanziate per l'alternanza scuola/lavoro, per il bonus premiale e per la carta del docente al rinnovo contrattuale?'
Ultime news scuola, mercoledì 21 dicembre 2016: rinnovo contratto, la proposta della Gilda
Infatti, se consideriamo le risorse messe a disposizione dalla Legge di Bilancio per gli aumenti stipendiali, si tratterebbe di cifre irrisorie: invece, se dovessimo risparmiare su tutti questi provvedimenti inclusi nella legge 107, i fondi a disposizione per gli incrementi salariali salirebbero non poco. Infatti, è stato calcolato che si potrebbero aggiungere 100 milioni di risorse per l'alternanza scuola-lavoro, quasi 400 milioni di euro (380 per l'esattezza) per la carta del docente e altri 200 milioni per il bonus valutazione merito.
Si tratterebbe di un totale di quasi 700 milioni di fondi a disposizione che andrebbero ad aggiungersi a quelli già precedentemente stanziati nella Legge di Bilancio. Facendo due calcoli rapidi rapidi, se prima si poteva concedere un aumento medio mensile di 85 euro lorde, attraverso questi nuovi e possibili accantonamenti si riuscirebbe ad aumentare le buste paga dei docenti di altri 50 euro lordi (circa, 35-40 euro netti) al mese.
Rinnovo contratto scuola: una coperta troppo corta
Una proposta che si presenta, però, al quanto irrealizzabile in quanto, in primis, andrebbe a far crollare alcune delle colonne portanti della legge 107 come la valutazione del merito o l'alternanza scuola lavoro, senza contare il capitolo riguardante la formazione e l'aggiornamento professionale.
In più, l'aspetto più importante. Converrebbe davvero agli insegnanti un'ipotesi di questo genere? Considerando l'aumento netto di 35-40 euro al mese, quale vantaggio ne trarrebbero i docenti dalla conseguente soppressione del bonus da 500 euro?