Le ultime notizie Scuola di martedì 6 dicembre 2016 si occupano delle dichiarazioni rilasciate dal celebre giornalista Enrico Mentana, a proposito delle dimissioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il direttore del TG La7 non ha certamente risparmiato critiche al premier uscente e, naturalmente, tra le invettive lanciate non poteva mancare l'argomento riguardante la Buona Scuola. Mentana ha parlato, con tono ironico, a quel 'capolavoro' costato quattro miliardi e 'capace di scontentare la stra grande maggioranza dei professori, nuovi assunti compresi'.
Ultime news scuola 6 dicembre: Mentana contro Renzi 'Scuola, harakiri politico ed elettorale'
Il celebre giornalista lo ha definito come un 'harakiri politico ed elettorale', tenendo conto che, proprio i docenti, almeno in passato, rappresentavano un'ampia base dell'elettorato del Partito Democratico. Mentana ha parlato di 'giovani e insegnanti' capaci di abbattere il governo ma che, in ogni caso, stanno peggio di prima.
In ogni caso appare evidente un dato statistico: il voto referendario del NO è stato, soprattutto, il voto giovanile perchè se fosse stato per gli ultrasessantenni, Renzi sarebbe riuscito a portare a casa la vittoria del SI; se a votare fossero andati i quarantenni, forse se la sarebbe ancora cavata.
Buona Scuola, secondo Mentana 'capolavoro capace di scontentare la maggioranza dei prof'
Sono stati i giovani, invece, le nuove generazioni ad affossare il governo dell'ex sindaco di Firenze: i giovani che non hanno visto l'ora di esprimere il proprio dissenso non solamente nei confronti della riforma Buona Scuola, dove l'alternanza scuola-lavoro ha assunto un ruolo importante nelle critiche mosse a Matteo Renzi; anche la riforma del mondo del lavoro, il Jobs Act è riuscita a far leva su chi ha voluto votare NO.
'La frustrazione delle nuove generazioni è la stessa degli insegnanti' ha scritto Enrico Mentana ed appare evidente come sia stata proprio questa frustrazione l'ago decisivo della bilancia. Ora bisognerà ricominciare daccapo, sia che si tratterà di un governo di 'grillini', di 'centrodestra' o, chissà, magari di un Renzi bis, perchè nulla si può ancora escludere o dare per scontato.