I voucher tanto voluti voluti da tutti i Governi creati per far emergere il lavoro nero ed operare nella legalità, oltre a frenare il fenomeno del precariato, ora sono rifiutati anche dal Ministero del Lavoro. Pertanto, prima della decisione della Consulta, l'11 gennaio, che si pronuncerà sull'ammissibilità dei tre quesiti referendari, tra cui anche l'abolizione degli stessi, Il Governo non effettuerà nessun passo indietro e non opererà nessun intervento in merito.
Ricordiamo che i voucher (buoni lavoro), sono un sistema di pagamento utilizzato in tutti i lavori occasionali e discontinui, in cui non esiste un contratto di lavoro.
Nato per far fronte all'illegalità del lavoro nero e a frenare il fenomeno del precariato. Con i voucher sia i datori di lavoro che i lavoratori possono beneficiare della copertura assicurativa Inail e della previdenza Inps. Una volta riservato solo ai giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, poi l'utilizzo è stato esteso anche agli altri lavoratori: disoccupati di qualsiasi età, pensionati, extracomunitari, cassaintegrati, etc...
Gli unici a beneficiare di questo strumento senza dubbio sono state le imprese. In quanto molti datori di lavoro, nella pratica, impongono al lavoratore di accettare, ad esempio voucher per 15 ore a fronte di 20 ore. In questo modo lui è in regola se dovessero presentarsi dei controlli e allo stesso tempo è coperto sia ai fini Inail che Inps.
Dall'altro, il lavoratore (disperato) è costretto ad accettare, perché se non lo facesse, ci sono già altri cento al suo posto. Quindi in questo modo, il lavoratore non viene pagato per le sue effettive ore lavorative (tutto a vantaggio del datore di lavoro) e in più si realizza anche un'evasione contributiva.
Non a caso l'utilizzo dei voucher sono stati criticati da più parti, anche se poi vengono usati dagli stessi critici come ad esempio, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, la Appendino, sindaca di Torino e dalla stessa CGIL, la quale ne ha presentato ricorso alla Consulta per l'abolizione.
Bisogna anche dire che, è vero nonostante le critiche utilizzano anche loro i voucher, ma è altrettanto vero che attualmente non ci sono alternative. E quindi meglio ricorrere a questi strumenti legali rispetto ai pagamenti in nero o con buoni pasto!