Continua la bufera sulla Legge 107. I 5 stelle sono sul piede di guerra. Nell'occhio del ciclone c'è il decreto sull'inclusione scolastica della Legge 107 che secondo il M5S va subito ritirato e nuovamente riscritto perchè segna un passo indietro per l'istituzione scolastica.
I parlamentari 5 stelle delle varie Commissioni sono uniti nel chiederne il ritiro perchè va contro la disabilità.
Confronto diretto con chi vive sulla propria pelle la disabilità ogni giorno: il M5S chiede il ritiro del decreto sull'inclusione delle persone disabili
Nella Commissione Affari Sociali e in quella degli Affari Sociali la voce dei 5 stelle è unanime: solo parlando con chi vive come esperienza diretta la disabilità si può capire realmente il problema.
E' questo il punto di partenza per poter riscrivere interamente un decreto sulla disabilità che affronta l'argomento riuscendo soltanto ad essere di ostacolo al diritto all'istruzione, rendendo, in fatto, più problematica l'effettiva inclusione nelle classi dei soggetti disabili.
Decreto sull'inclusione scolastica: aspetti da migliorare? Secondo il M5S sono tanti
Diversi sono gli aspetti sul decreto sull'inclusione scolastica della Legge 107 che vanno modificati. Una classe in cui c'è un disabile potrà, ad esempio, avere anche più di 22 alunni e questo sembra un passo indietro rispetto allo status quo che prevede un limite massimo di 22 anni per classe in presenza di un disabile.
Lo sdegno dei pentastellati travolge anche il sistema valutativo diagnostico funzionale: non convince , infatti, che la valutazione delle persone disabili sia affidata a commissioni dove non sia presente nessuno della famiglia di appartenenza.
Il ruolo della famiglia accanto al disabile sembra venire tramortito, così, dall'attuale sistema di riforma che non prevede in commissione neanche figure importanti come assistenti sociali o pedagogisti o psicologi ma unicamente medici.
Ne deriva un approccio alla disabilità nella scuola meramente medico che non tiene conto del sociale e del contesto in cui la persona manifesta la propria personalità.
Il decreto oggetto di contestazione, a detta del M5S, sembrerebbe, così, essere orientato prevalentemente verso una riduzione dei costi economici, dimenticandosi della persona disabile che ne è il punto focale.
Va, quindi, ritirato e riscritto.