L'inizio di gennaio porta in dote molte novità sulla riforma pensioni, contenute all'interno della Legge di Stabilità per il 2017. Oggi parliamo di Rita, una misura studiata dal precedente governo Renzi per agevolare l'uscita flessibile dal mondo del lavoro. Che cos'è e qual è il suo significato? Nell'articolo ci soffermeremo, inoltre, ancora sui lavoratori precoci, protagonisti negli ultimi giorni di alcune importanti iniziative di cui vi daremo atto.

Pensioni, alla scoperta di Rita

No, non si tratta di un nuovo ministro né di altre figure femminili legate al nuovo governo Gentiloni.

Le ultime notizie sulla riforma pensioni hanno per protagonista Rita, l'acronimo di Rendita Integrativa Anticipata. Siamo di fronte ad una misura, pensata dall'esecutivo Renzi, per rendere più flessibile l'uscita dal mercato del lavoro, che negli ultimi anni era diventato un problema di rilievo all'interno del panorama italiano. Rita aggiusterà le cose oppure, fondamentalmente, l'andamento sarà identico al precedente?

A chi spetta Rita? La Rendita Integrativa Anticipata è pensata ai lavoratori che hanno 63 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Il requisito che i lavoratori devono rispettare è il seguente, l'ottenimento degli anni per il pensionamento obbligatorio entro 3 anni e 7 mesi.

Non solo, sull'accesso a Rita viene posta un'ulteriore condizione, quella di avere una pensione non inferiore ai 700 euro lordi al mese, vale a dire superiore a 1,4 volte del trattamento minimo dell'Inps.

Chiarendo ancora meglio la questione, in parole povere cos'è Rita? Poniamo il caso di un lavoratore, il quale non ha raggiunto ancora il requisito di accesso al sistema pensionistico obbligatorio ma ha comunque maturato almeno 20 anni di contributi ed ha un'età di 63 anni.

Se il rapporto di lavoro è terminato, poiché è stato licenziato o per un'altra ragione, può richiedere la liquidazione totale, o parziale, del montante accumulato fino ad allora, che gli sarà riconosciuto come rendita temporanea, fino a quando non raggiungere il requisito anagrafico per il pensionamento obbligatorio.

Tornando al caso dei lavoratori precoci, vi aggiorniamo sull'iniziativa portata avanti dal gruppo de I Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti, che presto presenterà una pagina personalizzata per ogni comitato, di regione in regione.

Un modo per rendere ancora più agevole l'informazione tra gli iscritti riguardo le iniziative di cui si renderà protagonista non solo la pagina ma anche ciascun comitato.

Prosegue nel frattempo il silenzio mediatico sulla categoria. Qualcosa però si muove. Ad esempio, nella prima puntata del nuovo anno di Dimartedì, condotta dal giornalista Giovanni Floris, si è affrontata la tematica previdenziale, con ospiti in studio Cazzola, Sallusti e Giannini. Con la ripresa di tutte le trasmissioni a sfondo politico, appare naturale la ripresa dei collegamenti con protagonisti i precoci stessi e le loro richieste al governo e al mondo della politica più in generale, finalizzate ad un comune obiettivo, quota 41 per tutti.

Nei prossimi giorni vi daremo aggiornamenti per quanto concerne le prime mosse dell'esecutivo Gentiloni in tema previdenziale. Per conoscere le notizie sulle Pensioni di questo mese vi invitiamo a cliccare il tasto Segui in alto a destra.