Le ultime notizie Scuola, ad oggi, venerdì 20 gennaio 2016, sono relative al conto annuale 2016 presentato dalla Ragioneria Territoriale dello Stato: il resoconto comprende, naturalmente, anche i dati relativi al comparto scuola, ed in modo particolare, al personale scolastico.
Ultime news scuola, venerdì 20 gennaio 2017: ecco i dati ufficiali RTS sul personale scolastico
Non è certamente un bel ritratto quello che emerge da questo consuntivo, specialmente se consideriamo i proclami entusiastici del governo Renzi per l'approvazione della famigerata riforma Buona Scuola che doveva cancellare, quasi fosse una bacchetta magica, la piaga della scuola pubblica italiana, ovvero la 'supplentite'.
Il piano straordinario assunzionale doveva produrre un duplice effetto: primo, quello di rafforzare sensibilmente l'offerta formativa, secondo quella di chiudere le graduatorie ad esaurimento.
A conti fatti, possiamo dire che nessuno dei due obiettivi è stato centrato e lo sanno bene le singole scuole che sono costrette, più che mai, ad affrontare enormi disagi come la mancanza di insegnanti in determinate discipline.
Buona Scuola, la supplentite è rimasta e l'età media dei docenti è rimasta invariata
Eppure, secondo i dati della Ragioneria Territoriale dello Stato, il numero del personale assunto a tempo indeterminato è salito di 46.476 unità dal 2014: si è passati, infatti, da 1.038.606 a 1.085.082 unità.
L'incremento è sì dovuto alle assunzioni disposte dalla Buona Scuola ma dall'altra parte non possiamo certamente dire che il precariato sia diminuito nella stessa misura, anzi.
Il conto annuale RTS, infatti, parla di 141.996 unità impiegate con contratto a tempo determinato, mentre nel 2014 erano 151.605: in pratica, quindi, negli ultimi due anni, i supplenti sono stati solamente 9.609 in meno, di certo un risultato che non esalta la 'rivoluzione copernicana' Buona Scuola, tanto osannata dall'ex ministro Giannini.Vogliamo parlare, infine, dell'età media degli insegnanti in Italia? Allora, possiamo tranquillamente aggiungere un altro obiettivo mancato dal governo Renzi, visto che l'età media del personale è rimasta invariata, ovvero 50,6 anni.