Già nell’ultimo stipendio di molti docenti (meritevoli), erogato lo scorso 15 Dicembre, l’80% del bonus al merito ha fatto la sua comparsa tra gli emolumenti dei 247.782 docenti di ruolo, insigniti del prestigioso riconoscimento. Il restante quinto della somma predisposta dal Miur, circa 200.000 euro, presto dovrà aggiungersi alla somma anticipata nello stipendio della tredicesima. I più informati parlano del saldo di questo bonus già a partire dalla prima rata stipendiale del 2017.
Facciamo un po’ di chiarezza sui numeri del famoso bonus
A fare il punto della situazione è stato un ottimo articolo pubblicato sulle pagine del quotidiano ‘Il Corriere della Sera’ di ieri che illustra magistralmente e con chiarezza i numeri che stanno dietro il famoso bonus elargito a tanti insegnanti di ruolo.
A quanto pare, i docenti che sono stati riconosciuti meritevoli, sia dal loro Dirigente Scolastico che dal Comitato di Valutazione (che ha stabilito i criteri di valutazione), per il lavoro svolto durante l’a.s. 2015/16, sarebbero 247.782 unità. Un numero davvero importante, se pensiamo che lo stesso quantitativo supera di più di un terzo, il numero complessivo dei docenti di ruolo nella Scuola pubblica italiana.
All’interno dell’ultima rata stipendiale di Dicembre 2016 molti di questi docenti hanno ricevuto già un acconto pari all’80% del famoso bonus. La restante parte, a titolo di saldo, sarà erogata dal Miur già a partire dal primo emolumento utile del 2017.
Molti ricorsi al Tar e il Miur, per questo motivo, eroga solo l’80% del bonus
Ma perché il Miur ha scelto questa modalità per elargire le somma dovute ai docenti? Semplice. Premesso che durante il corso dell’anno scolastico precedente molti sindacati hanno deciso di promuovere dei ricorsi ai vari Tar su questa spinosa questione, il Miur, in previsione delle imminenti sentenze degli stessi Tar, ha preferito, in forma cautelativa, di erogare solo i 4/5 della somma a disposizione per il bonus premiale.
Uno dei tanti ricorsi promossi dai sindacati, per esempio, si appellava alla disparità di trattamento da parte dei docenti 'supplenti', i quali non hanno potuto concorrere allo stesso premio proprio perché discriminati dalla loro condizione contrattuale. Ma, di fatto, anche quei docenti sono stati meritevoli per il loro lavoro svolto, ma, solo per un iniquo appiglio normativo, non hanno potuto richiedere quanto loro spettava.
Insomma, dei veri e propri docenti invisibili.
I Sindacati: aboliamo subito il bonus dei docenti meritevoli
A tal proposito, le rappresentanze sindacali, durante l’ultimo incontro svoltosi a Dicembre 2016 con la ministra Valeria Fedeli, le hanno chiesto ufficialmente una modifica sostanziale su questo argomento, e, addirittura, l’abolizione in toto del suddetto benefit da attribuire ai docenti più meritevoli.
La motivazione è molto semplice: tutto il mondo della scuola è in rivolta su questo punto, sin dal primo momento della sua istituzionalizzazione, dato che, oltre a creare discriminazione tra gli stessi docenti, aggiunge un ulteriore profitto a chi già lo percepisce con gli incarichi annuali che svolge per continuità.
Inoltre, e qui risiede la maggiore protesta, le somme accessorie necessitano – secondo i sindacati – una contrattazione specifica tra le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) e chi governa ogni scuola. E tale contrattazione, purtroppo, non ha avuto mai corso.
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