Le ultime notizie scuola ad oggi, giovedì 5 gennaio 2017, sono quelle relative all'erogazione del bonus merito docenti relativo all'anno scolastico 2016/2017: un bonus molto criticato, soprattutto per quanto riguarda i criteri che sono stati adottati nella scelta degli insegnanti più 'bravi', quelli ritenuti come i 'migliori'.

Ultime news scuola, giovedì 5 gennaio 2017: bonus merito docenti, ecco l'accredito del premio

In totale sono 247.782 i docenti che fruiranno del bonus, un numero che rappresenta più di un terzo degli insegnanti di ruolo della Scuola pubblica italiana, gli unici che potevano concorrere al premio, visto che i supplenti ne sono rimasti esclusi.

Chi non avesse ricevuto il bonus nella busta di paga di dicembre 2016, lo avrà con quella di gennaio. Tra l'altro, c'è da precisare che è stata ripartita solamente l'80 per cento della somma messa a disposizione dall'allora governo Renzi, visto che un quinto dei fondi stanziati è stato accantonato in attesa dell'esito del ricorso presentato dai sindacati al Tar, proprio per rivendicare il diritto dei precari a concorrere per il bonus docenti.Alla luce del cambiamento al vertice del ministero dell'Istruzione, con l'arrivo di Valeria Fedeli al posto di Stefania Giannini, e del nuovo accordo mobilità 2017/8, ci si chiede se il bonus valutazione docenti resterà così anche il prossimo anno oppure vi saranno importanti novità: non è da escludere nemmeno un'abolizione del premio, anche in considerazione della questione legata al rinnovo di contratto, questione lasciata in sospeso dopo l'accordo Madia-sindacati dello scorso 30 novembre.

Bonus valutazione docenti: il prossimo anno verrà abolito o modificato?

Ricorderete, infatti, come i sindacati insistettero ad oltranza per un'equa distribuzione del premio, la cosiddetta 'distribuzione a pioggia' che, a dispetto di quanto contenuto nella legge 107, si è puntualmente adottata in diversi istituti. Anche il prossimo anno ci saranno i 'soliti' duecento milioni da spartire oppure il Miur tornerà indietro sui propri passi?

Se così fosse, saremmo di fronte all'ennesimo colpo alla riforma Buona Scuola targata Renzi-Giannini e allora bisognerà cominciare seriamente a pensare di intervenire anche dal punto di vista legislativo.

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