I 28000 posti vacanti al Nord sono un'ulteriore prova che il piano di assunzioni della Buona Scuola è stato un disastro: a tornare sul tema è ancora una volta il Presidente del Veneto, Luca Zaia. Dopo aver parlato di migliaia di precari che non hanno ancora maturato i 36 mesi di servizio, dei diplomati magistrali che si ritrovano ad insegnare materie complementari e non quelle che sono utili alle scuole, Zaia snocciola i dati dei posti vacanti al nord: 7mila in Veneto, 6mila in Piemonte, 11mila in Lombardia, 4mila fra Friuli Venezia Giulia e Liguria.
Come mai mancano tutti questi docenti, nonostante le numerose assunzioni dell'anno scolastico 2015/16?
Posti vacanti nella scuola: al Nord sono troppi
Tutti questi posti di lavoro nelle scuole del Nord Italia, che al momento risultano essere coperti da supplenti anziché da docenti di ruolo, avrebbero dovuto essere coperti per mezzo dello straordinario piano di assunzioni di Renzi. I neoassunti, però, al Nord non ci sono neppure arrivati. Per quale motivo? Zaia spiega che lo scorso anno scolastico è stato loro consentito di rimanere a fare supplenza vicino casa, mentre quest'anno scolastico hanno ottenuto dai giudici il riconoscimento del diritto a restare nella provincia in cui risiedono. La situazione che ne deriva è un paradosso: nelle scuole al Nord non ci sono docenti e al Sud i docenti sono in soprannumero (si parla di oltre 4.500 professori).
Chi si deve ringraziare per questa situazione?
Bastava correggere i risultati...
"Sarebbe stato sufficiente ritirare tutto, correggere i risultati e rinnovare la pubblicazione" ha affermato Zaia. Il Miur, invece, ha preferito tentare di porre rimedio al guaio attraverso le pochissime conciliazioni e concludendo poco o nulla.
Così al Sud si è creata una situazione di allarmante soprannumero, mentre al Nord è scoppiato il caos supplenze e molte scuole sono rimaste anche senza supplenti. "Chi pagherà i costi di questa follia?” ha concluso amaramente Zaia.
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