Rischia di saltare l'aumento degli stipendi di 85 euro mensili ai dipendenti statali promesso dall'ex Premier, Matteo Renzi e connesso alla riforma della Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti pubblici. Seppure Marianna Madia è rimasta ministra per la Funzione Pubblica e il Governo Gentiloni segue il programma di riforma del precedente Esecutivo, l'accordo trovato lo scorso 30 novembre con i sindacati per rinnovare i contratti degli statali rischia di saltare. La notizia è riportata nell'edizione odierna da Italia Oggi: ad oltre due mesi dalla firma di quell'accordo, non c'è ancora l'atto di indirizzo politico che la Madia dovrà trasmettere all'Aran per riaprire la fase della contrattazione sugli stipendi degli statali e su altre questioni relative ai contratti.

Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: salta l'aumento di stipendio?

In effetti, il ministro Madia nelle ultime settimane ha dato la priorità ai licenziamenti ed alle altre regole del pubblico impiego da includere nel decreto di riforma della Pubblica amministrazione. E i rapporti con i sindacati sono ai ferri corti, tanto è vero che nella giornata di oggi Cisl, Uil e Cgil diserteranno l'incontro informale previsto presso Palazzo Vidoni per esaminare lo stesso testo del decreto di riforma della Pubblica amministrazione. La proposta della Madia, infatti, è giudicata peggiorativa dalle sigle sindacali rispetto a quella che è la situazione attuale. Gli stessi leader si incontreranno oggi per decidere quale sarà la linea da seguire per ottenere dal Governo Gentiloni il rispetto dell'intesa di fine novembre.

Rinnovo contratti statali e riforma Pa 2017: quali aumenti degli stipendi?

Più che gli aspetti disciplinari e del licenziamento della riforma della Pubblica amministrazione, i sindacati considerano prioritario, invece, il rispetto di quanto sottoscritto nell'accordo per il rinnovo dei contratti degli statali e sugli aumenti degli stipendi per il triennio 2016, 2017 e 2018.

Secondo le stime della stessa ministra Madia, arrivare all'aumento mensile di stipendio di 85 euro comporterebbe per il Governo un impegno da cinque miliardi di euro. Non solo: in ballo ci sono anche gli aumenti delle buste paga connessi ai bonus del salario accessorio, le questioni delle pensioni e le politiche attive. Ad oggi, tutti questi impegni del Governo non hanno trovato riscontro nell'apertura della trattativa.