Ancora forti dibattiti e non poche polemiche fra la maggioranza di lavoratori rimasti esclusi dalla Quota 41, la nuova misura inserita nella Legge di Bilancio 2017. Proprio nel bel mezzo dei lavori che il Governo sta ultimando sui decreti attuativi, la delegazione dei lavoratori precoci avanza le sue richieste in campo pensionistico.

I precoci chiedono la discussione del ddl 857

Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, i lavoratori precoci hanno dato inizio ad una nuova battaglia per chiedere l'approvazione del disegno di legge n. 857 di cui il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano è il primo firmatario.

Si tratta di una proposta discussa più volte ma lasciata nel dimenticatoio anche per lasciare spazio ai nuovi interventi contenuti nella Finanziaria come l'anticipo pensionistico (APE) e il meccanismo di Quota 41 (per pochi) che stanno scatenando non poche polemiche vista l'imparzialità delle norme. Le misure, infatti, sarebbero estese solo a particolari categorie di soggetti che si trovano in condizioni di bisogno quali disoccupati, caregivers e chi svolge lavori usuranti.

Ddl Damiano più vantaggioso dell'Ape

Al contrario, invece, il testo della proposta di legge elaborata da Damiano prevede la Quota 41 per tutti i lavoratori ed una flessibilità che potrebbe rivelarsi più vantaggiosa dell'anticipo pensionistico ipotizzato dall'ex Premier Matteo Renzi visto che dà la possibilità di uscire dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni di età accettando delle piccole decurtazioni sull'assegno previdenziale e non prevede nessun prestito.

E' questo il motivo che spinge la delegazione dei precoci a chiedere nuovamente la discussione alla Camera del ddl 857 al fine di garantire l'uscita anticipata a tutti i lavoratori ricorrendo ad un intervento più strutturale.

Intanto, cresce il timore da parte del sindacato della Fiom che l'argomento pensioni venga ancora una volta tralasciato.

Ad intervenire, infatti, è il segretario generale Daniele Calosi preoccupato dal fatto che i partiti di sinistra non sembrano interessarsi sul tema sulla previdenza. "La sinistra deve tornare a parlare alla testa e al cuore delle persone, perché alla pancia parlano in troppi e non ne abbiamo bisogno", ha spiegato Calosi.