"Viene così definitivamente archiviato il requisito che aveva fortemente limitato l'utilizzabilità di questo istituto. Nella nuova veste, il cumulo costituirà dunque una notevole opportunità per tutti quei lavoratori che hanno alle spalle carriere discontinue", lo ha spiegato il sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali Massimo Cassano annunciando come si stia lavorando sulla misura tanto attesa da migliaia di lavoratori italiani.

Cassano annuncia i lavori sul cumulo gratuito

Si tratta di un intervento contenuto nella Legge di Bilancio entrata in vigore il primo gennaio 2017 che darebbe la possibilità di cumulare gratuitamente i versamenti contributivi gestiti in diverse casse previdenziali.

Il beneficio potrebbe tornare utile, infatti, a coloro che hanno svolto carriere lavorative discontinue. E' una misura volta a valorizzare le carriere discontinue, come afferma lo stesso Cassano, su cui sta tuttora lavorando il Governo Gentiloni.

Secondo le vecchie norme pensionistiche, il cumulo gratuito poteva essere utilizzato solo per conseguire la pensione di vecchiaia o di inabilità a condizione che, il lavoratore non avesse accantonato almeno 20 anni di versamenti contributi in nessuna delle gestioni da cumulare. Un paletto molto restrittivo che, difatti, limitava a migliaia di lavoratori l'accesso alla pensione utilizzando l'istituto del cumulo.

Il cumulo sostituisce la totalizzazione nazionale

Come ricorda Massimo Cassano, a margine del confronto tenutosi nei giorni scorsi con i rappresentanti dell'Adepp, il cumulo andrà a sostituire la totalizzazione nazionale visto che, i lavoratori sarebbero stati costretti ad accettare il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale.

I liberi professionisti, invece, potranno continuare a ricorrere alla ricongiunzione dei contributi da gestioni previdenziali pubbliche o verso altre casse professionali ma dovranno valutare se un'eventuale scelta potrà essere per loro vantaggiosa. Potrebbe rivelarsi un passo fondamentale in attesa dei decreti attuativi sulle norme pensionistiche che il Governo dovrà preparare entro il 2 marzo.