La settimana si conclude con un punto fermo in merito al capitolo della riforma previdenziale inserite in LdB2017. Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha infatti escluso durante la sua ultima apparizione in Senato che le richieste correttive dei conti giunte dalla Commissione Europea possano in qualche modo riguardare le misure di flessibilità previdenziale approvate al termine dello scorso anno. La puntualizzazione non appare scontata e arriva assieme ad una nuova apertura nei confronti dei sindacati, con i quali l'esecutivo afferma di voler tornare presto a dialogare sulla c.d.
FASE II del confronto sulle Pensioni. Dopo aver affrontato alcuni capitoli di stampo emergenziale, resta ora da rifinire la struttura del welfare previdenziale, con particolare attenzione alle logiche di lungo periodo. Uno dei temi caldi è quello delle pensioni dei più giovani, i quali sono bloccati in una stretta morsa, tra precarietà ed elevata disoccupazione in ingresso nel mondo del lavoro contro ricalcolo puramente contributivo degli assegni ed elevata età di pensionamento. "Questa situazione è figlia del fatto che il Parlamento ha approvato nel tempo una serie di misure" ha spiegato il Ministro del Lavoro, ricordando che "bisogna trovare le forme e le modalità per arrivare ad una pensione decorosa e a un tema di flessibilità per la possibilità di pensionamento".
Riforma previdenziale: no a decisioni con effetti negativi o depressivi
Tornando alle richieste correttive in arrivo dall'Ue, il Ministro Poletti ha quindi escluso che le misure di correzione finalizzate a reperire 3,4 miliardi di euro possano andare a pesare sul comparto previdenziale. Le linee guida seguite dal Governo cercheranno di evitare una procedura d'infrazione senza prendere "decisioni che possano avere un effetto negativo o depressivo sull'economia e sulla crescita", ha ribadito negli scorsi giorni il Premier Gentiloni.
Per il Ministro del lavoro, resta quindi da escludere in ogni sede il rischio che si possano decidere "ulteriori interventi sul versante della riforma o dei trattamenti pensionistici".
Pensioni e debito implicito: sistema in equilibrio e sostenibile
Durante la propria audizione in Senato, Il Ministro del Lavoro ha anche risposto alle critiche mosse dal Presidente Inps Tito Boeri in merito alla sostenibilità delle misure di flessibilità previdenziale inserite in LdB 2017.
Secondo Poletti il comparto risulta "sostenibile nel lungo periodo", mentre il debito implicito non rappresenta "un indicatore di sostenibilità del bilancio pubblico". Un assunto che trova riscontro anche nei calcoli effettuati dalla Ragioneria dello Stato.
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