Il governo ha deciso di dichiarare guerra ai cosiddetti 'furbetti del cartellino', ovvero quelli delle 'assenze facili'. Sono in arrivo, infatti, delle misure particolarmente drastiche che potrebbero portare al licenziamento dei lavoratori statali. Infatti, il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha incluso nel testo del nuovo decreto sul pubblico impiego, atteso per la metà di questo mese di febbraio, una serie di situazioni (per l'esattezza dieci) che potrebbero determinare la risoluzione del contratto.
Ultime notizie scuola, 5 febbraio: licenziamento statali, arriva il decalogo per i 'furbetti del cartellino'
Nelle scorse settimane, vi abbiamo parlato della linea dura adottata dal governo Gentiloni per contrastare questo fenomeno: il decreto sul pubblico impiego conterrà una sorta di decalogo che i dipendenti statali saranno chiamati a rispettare, pena gravi sanzioni nei loro confronti.
Andiamo a vedere, dunque, quali casistiche sono state prese in considerazione nel prossimo decreto. Per quanto concerne le presenze al lavoro, verranno 'consigliati' alcuni periodi in cui sarà meglio evitare di assentarsi: il dipendente che si assenterà proprio nel periodo di 'maggior bisogno', verrà messo sotto osservazione.
Il classico esempio è quello rappresentato dai cosiddetti 'weekend lunghi'.
Dunque, rischierà grosso quel lavoratore che si assenterà con continuità di venerdì e di lunedì, anche in presenza di ponti e festività, abusando delle certificazioni mediche.
Licenziamenti statali, nel mirino 'weekend lunghi' e scarso rendimento
La stessa cosa accadrà a quei dipendenti pubblici che non si recheranno al lavoro in occasione di scadenze importanti come nel mese di luglio, in coincidenza della presentazione della dichiarazione dei redditi o, per quanto riguarda la Scuola, durante la fase delle iscrizioni.Le condizioni che potranno determinare il licenziamento del dipendente pubblico riguarderanno la falsa attestazione della presenza in servizio oltre allo scarso rendimento, ma anche l'accettare costosi regali oppure abusare dell'auto di rappresentanza.
Inoltre, il nuovo decreto imporrà tempi più veloci per quanto riguarda l'esecuzione dei provvedimenti disciplinari: ad esempio entro tre mesi dovrà essere portata a termine la procedura ordinaria (in precedenza il termine era entro quattro mesi). Confermato anche il licenziamento 'sprint' per i 'furbetti del cartellino'.