Per i dipendenti statali sono in arrivo regole molto stringenti su assenteismo e comportamenti irregolari, che porteranno in tempi stretti fino al licenziamento. Nel decreto madia sul pubblico impiego, atteso in Consiglio dei ministri tra il 16 e il 17 febbraio prossimi, saranno elencati, uno per uno, tutti i "casi di allerta" per i quali si renderà necessaria l'attivazione delle sanzioni. Saranno al centro del decreto i comportamenti che, anche correlati a una particolare situazione (per esempio un grande evento) o a una certa scadenza, andranno a intralciare e ingessare il lavoro del settore di competenza, mettendo il dipendente e il suo responsabile di servizio a rischio di sanzioni sempre più gravi, compreso il licenziamento.

Controlli sulle assenze nei momenti “caldi”

Il decreto a cui stanno lavorando al dicastero della Funzione pubblica, sotto la guida del ministro Marianna Madia, per prima cosa metterà sotto osservazione coloro che si assenteranno dal posto di lavoro nei momenti “caldi”, col rischio di mandare in crisi le prestazioni dell’ufficio di competenza: per esempio visite di stato o conferenze internazionali, per chi lavora nei Ministeri coinvolti; oppure scadenze inderogabili, come le iscrizioni scolastiche, per i dipendenti nel settore dell’istruzione. Per i servizi e gli uffici virtuosi dovrebbero essere previste maggiori risorse, ma se gli obiettivi sulle presenze non saranno raggiunti, potrebbero entrare in campo sanzioni di natura salariale.

Sanzioni anche per i responsabili di servizio

Saranno sanzionati anche i dipendenti che violeranno il codice di comportamento, per esempio coloro che lavoreranno con scarso rendimento, che utilizzeranno in modo ingiustificato le auto di servizio oppure quelli che accetteranno omaggi costosi. In più, il licenziamento potrebbe scattare anche per il responsabile del servizio o dell’ufficio che accetterà o coprirà la cattiva condotta lavorativa dei suoi collaboratori.

Tempi stretti per le azioni disciplinari

E veniamo ai tempi delle azioni disciplinari: il mese per procedere al licenziamento sprint dovrebbe essere esteso a tutte le condotte illecite accertate in flagranza. Il decreto dovrebbe poi prevedere anche una stretta sui procedimenti disciplinari ordinari, che saranno chiusi in 3 mesi, non più in 4.

Vizi di forma e cavilli giuridici non porteranno più al blocco dei procedimenti o all’annullamento della sanzione (fatto salvo il diritto alla difesa e il ricorso al giudice), con la nascita anche di un ufficio di riferimento per più amministrazioni pubbliche, in modo da snellire e semplificare l’iter per le sanzioni più pesanti. Le norme per colpire i comportamenti meno gravi, che richiedono, ad esempio, un semplice richiamo verbale, dovrebbero essere stabilite invece nei 4 contratti di settore (funzioni centrali, funzioni locali, sanità, istruzione e ricerca), che entreranno ufficialmente in trattativa dopo l'approvazione del decreto Madia.

Eccesso di delega?

Ma se c'è chi approva l'inserimento nel decreto della soluzione al problema dei precari, tra i sindacati c'è chi storce il naso sull'ipotesi delle sanzioni salariali per mancata produttività; c'è chi vorrebbe anche l'inserimento dell'accordo degli 85 euro. Insomma, molta, forse troppa, carne al fuoco. All'orizzonte delle polemiche qualcuno inizia a parlare di eccesso di delega.